La campagna di solidarietà, la raccolta fondi, e adesso l’impegno per contrastare l’anemia falciforme anche in Tanzania diventa realtà. Il primo flacone medicinale di idrossiurea, un farmaco necessario per scongiurare crisi falcemiche, è stato consegnato dal professore Lucio Luzzatto ai pazienti del Muhimbili National Hospital di Dar es Salaam nel paese africano.
Questo grazie all’impegno dell’Associazione Piera Cutino e dell’Azienda Ospedaliera Villa Sofia-Cervello con l’iniziativa di raccolta fondi “Promuoviamo la ricerca” che nel 2016 si è concentrata, oltre che per la ricerca scientifica per la talassemia, nel sostegno al “Progetto Tanzania”.
Al Muhimbili National Hospital di Dar es Salaam, il Prof. Lucio Luzzatto, ematologo di fama internazionale, segue circa 5 mila pazienti che necessitano di idrossiurea, un farmaco difficile da reperire in Tanzania e che – pur costando solo 15 dollari – rappresenta un costo elevatissimo per la popolazione locale.
“Senza idrossiurea – dichiara il prof. Lucio Luzzatto che segue quotidianamente i pazienti in Tanzania – soprattutto bambini e adolescenti vanno incontro a crisi falcemiche acute e dolorose. Crisi che possono produrre infarti a organi vitali come cervello, polmoni, fegato o ossa, con un rischio elevato di morte. Grazie all’intervento dell’Associazione Cutino che in questi anni tanto ha fatto e continua a fare per i pazienti talassemici, tutta la fase della preparazione farmaceutica, dall’uso della sostanza attiva al confezionamento delle capsule, ai controlli di qualità, è stata possibile. Un ringraziamento particolare va al nostro consulente farmacista dr. Enrico Costa del Policlinico Borgo Roma di Verona, senza il quale il progetto non sarebbe decollato”.
“L’anemia falciforme o drepanocitica – dichiara il prof. Aurelio Maggio, direttore del Campus di Ematologia Franco e Piera Cutino dell’Ospedale “Cervello” – è una malattia del sangue che attacca il globulo rosso falcizzandolo, ossia cambiandone la forma che diventa appunto a forma di falce . Ogni anno in Tanzania circa 20mila bambini nascono affetti da questa patologia ematica e circa il 90% muore entro i primi cinque anni di vita perché non ha accesso a farmaci adeguati. Attualmente, al Campus Cutino, seguiamo 170 pazienti con varie forme di anemia falciforme”.
“Questo importante obiettivo – afferma Giuseppe Cutino, consigliere dell’Associazione Piera Cutino – raggiunto grazie alla generosità di tanti amici della nostra Associazione, è solo l’inizio. Adesso vogliamo fare in modo che l’idrossiurea possa essere prodotta direttamente nel centro della Tanzania in modo che tutti i piccoli pazienti possano utilizzarlo ed essere salvati. Per questo invito tutti a dare il proprio contributo al progetto #CuoriGenerosiForTanzania con una donazione. Tutti i modi per sostenerci si trovano sul nostro sito www.pieracutino.it. Grazie di cuore”.
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