Arrivano i risarcimenti per i commercianti di via Sicilia e viale Lazio, che hanno vissuto per anni i disagi dei lavori del anello ferroviario di Palermo.
La sentenza e la parole degli avvocati
Finalmente si è chiuso il primo capitolo riguardante il contenzioso tra gli esercizi commerciali. Da una parte, ed il Comune di Palermo e Rete Ferroviaria Italiana S.p.a., dall’altra, avente ad oggetto la realizzazione dell’anello ferroviario che ha comportato la pressocchè totale chiusura delle strade al traffico pedonale e veicolare. Con ciò precludendo, di fatto, l’accesso ai locali commerciali di Palumberi Gianfranco (titolare dell’allora Bar Sicilia), Caminita Onofrio (titolare dell’omonima macelleria), Tripi Eduardo (negozio di cornici), S.K.K. Trade, Lo Dico Antonio (Game Generation), Petrone Alessandro (La Tavola Moderna), Bonafede Francesco (panificio Il fornaio) e Migliore Gaetano (parruccheria).
Il risarcimento
Il giudice, all’esito di una complessa e sofferta istruttoria dibattimentale ha accolto la tesi difensiva dell’avvocato Giuseppe Emanuele Greco e dell’avvocato Michelangelo Girandoli, accertando la responsabilità solidale dell’Ente pubblic, nonché RFI ed Italferr rispettivamente soggetto attuatore dell’opera e di direttore dei lavori.
In particolare, gli avvocati commentano con entusiasmo il pregio della sentenza emessa il 15 dicembre 2023 con la quale la dotteressa Giovanna Nozzetti ha riconosciuto in favore degli attori sia l’indennizzo a carico del Comune di Palermo, tenuto conto dell’intollerabile squilibrio venutosi a creare tra la posizione degli esercenti le attività economiche interessate e la pubblica amministrazione, sia il risarcimento dei danni a carico di tutti i convenuti conseguente ad un comportamento illecito consistente nell’abnorme ritardo nella conclusione dei lavori essendo stato accertato un grave superamento delle tempistiche stabilite nel cronoprogramma.
Le parole dello studio legale Greco
Un’altra importante vittoria ottenuta da parte dello Studio Legale Greco in favore dei commercianti danneggiati dall’esecuzione dei lavori di cantierizzazione che restituisce agli stessi un risultato, tutt’altro che scontato, in termini di redistribuzione del sacrifico imposto dalla pubblica amministrazione.
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