Slitta ulteriormente la trattazione della delibera relativa alla chiusura dell’anello ferroviario di Palermo. Dopo il rinvio nella seduta dell’8 marzo, causato dalla mancanza del parere del ragioniere generale sugli emendamenti, oggi Sala delle Lapidi ha fatto il bis. Ciò in virtù dell’assenza in Consiglio Comunale dell’assessore all’Urbanistica Maurizio Carta, oberato di impegni istituzionali in mattinata. Mancanza che non è passata inosservata in aula, tanto da comportare prima una sospensione e poi un rinvio della seduta alla giornata di venerdì 10 marzo.
Una variante che, nei suoi propositi, mira ad ultimare il tratto fra la stazione Lolli e la stazione Notarbartolo, con la costruzione della fermata Turrisi Colonna. Opera a cui si affiancherà quanto previsto nel cosiddetto masterplan, con la realizzazione di alcune opere accessorie. Fra queste figura anche la realizzazione di una via di fuga per i plessi scolastici presenti in zona. Ma la delibera rimane impantanata al momento in Consiglio Comunale, in attesa che la stessa riceva il via libera.
Dopo le polemiche di mercoledì 8 marzo, sui ritardi conseguiti negli anni dall’opera, oggi c’è stato l’ennesimo stop. “Non è possibile affrontare questa tematica senza il rappresentante della giunta Lagalla”, ha sostenuto l’esponente del gruppo “Oso” Giulia Argiroffi, fra le principali sostenitrici di una linea critica rispetto all’opera nel suo complesso. Opinione che, a sorpresa, ha trovato il sostegno di alcuni pezzi da novanta della maggioranza. Fra questi anche il capogruppo di Fratelli d’Italia Giuseppe Milazzo. “Non si può procedere al voto senza aver affrontato l’argomento con l’assessore. Evidentemente c’è stato un difetto di comunicazione”.
Per Giuseppe Lupo, esponente del Partito Democratico, “c’è un ordine dei lavori ufficiale ed un altro sommerso. La maggioranza, ancora una volta, è spaccata al suo interno. La città aspetta risposte urgenti ma evidentemente il centrodestra che governa la quinta città d’Italia è diviso su temi che non sono neppure all’ordine del giorno”. Giulio Tantillo è stato così costretto a sospendere per venti minuti i lavori d’aula. Alla ripresa, Sala delle Lapidi si è presentata deserta. Tutto rinviato a domani, con la consapevolezza che comunque la delibera andrà approvato al più presto. Pende infatti la possibilità, ancora remota, di un possibile commissariamento in caso di mancato via libera entro il 31 marzo.
La delibera, da approvare entro il 31 marzo per accedere ad alcuni finanziamenti aggiuntivi, prevede al suo interno la realizzazione del proseguimento del tracciato che, attraverso un percorso sotterraneo, collegherà le vie Paternostro, Brunetto Latini e Malaspina. Nell’ultimo tratto di linea è prevista la realizzazione della fermata denominata “Turrisi Colonna”. Stazione posta all’altezza dell’omonima via lungo via Malaspina, al fine di servire il bacino utenza compreso fra la fermata “Lolli” e la “Stazione Notarbartolo”. Il tracciato proseguirà in una breve galleria artificiale, fino ad innestarsi in una galleria esistente per poi entrare nella trincea di Notarbartolo, stazione di fine intervento.
“E’ un progetto complesso, che ha una sua qualità architettonica – ha commentato l’assessore Maurizio Carta in aula -. E’ un intervento che fa parte di un progetto più articolato, ovvero il masterplan, che riguarda la rigenerazione di un tratto ferroviario che interessa un tratto che va dalla stazione Lolli fino alla stazione Notarbartolo. La necessità di aggiornamento dei costi, ovvero di non perdere il finanziamento, ha obbligato RFI a dividere le due azioni: da un lato i lavori ferroviari, da fare entro il 31 marzo per non perdere il finanziamento, e la posticipazione del master plan, cosa che abbiamo rivisto. Nell’atto, si dà un indirizzo ad RFI che, in concorso con il Comune, possano essere utilizzate le somme restituite dall’attuazione dei lotti precedenti dell’anello per progetti di riqualificazione”. Fra questi rientrerebbe l’edificazione di una via di fuga che riguarderà i vicini plessi scolastici interessati dall’area di cantiere.