Il SINDACO

Anche Lagalla contro il caro voli, “Azioni forti per tutelare i siciliani”

“Esprimo apprezzamento e sostegno nei confronti del presidente della Regione Renato Schifani e della sua giunta per aver intrapreso le azioni necessarie per vigilare sulla concorrenza dei voli per la Sicilia e per mettere un freno agli altissimi prezzi dei biglietti aerei. Plaudo anche al richiamo alla compagnia Ita da parte del governo che col ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha sollecitato a un maggiore impegno per calmierare i prezzi”.

Lo afferma il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, sul caro voli. “Penso agli ultimi dati di Enit – aggiunge – che vedono Palermo sul podio delle prenotazioni in questo periodo di festività di fine anno e penso soprattutto a quei palermitani che devono spostarsi in aereo per ragioni di lavoro o che vogliono tornare nel capoluogo per trascorrere le feste insieme ai propri cari.

Le parole di Lagalla

Servono azioni forti – osserva il sindaco di Palermo – per tutelare i siciliani e il turismo verso la Sicilia e l’impegno del Comune di Palermo, attraverso la nuova governance della Gesap, sarà quello di mettere in campo interventi di revisione del modello gestionale pubblico, puntando al potenziamento e alla crescita dell’aeroporto Falcone e Borsellino”.

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L’osservatorio permanente

Un osservatorio permanente per il monitoraggio del traffico aereo siciliano che coinvolgerà i vertici degli aeroporti della Sicilia, le compagnie aeree e i rappresentanti dei consumatori. La decisione è della Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Infrastrutture e alla mobilità, Alessandro Aricò, come altro tassello della strategia del governo Schifani volta al controllo caro-tariffe aeree e alla tutela dei viaggiatori siciliani.
Ieri era stato dato il via libera all’unanimità anche alla proposta del presidente Renato Schifani di dare incarico immediatamente a una struttura legale specializzata in ricorsi all’Antitrust, perchè si possa valutare l’opportunità e poi immediatamente rivolgersi all’Autorità che vigila sulla concorrenza.

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