Cantiere Popolare presenta la sua lista a sostegno del candidato sindaco di Palermo Fabrizio Ferrandelli e la convention al cinema Politeama diventa occasione per le polemiche ed i botta e risposta.
Il primo “siparietto” è andato in scena tra Saverio Romano e Sinistra Comune che ieri aveva pesantemente attaccato l’appuntamento elettorale con una nota “La rinascita di Palermo – si leggeva nel comunicato – non è affatto un processo scontato: la cultura connivente si sta riorganizzando, anche gettando pubblicamente la sua ombra inquietante sulle elezioni amministrative”.
Oggi a stretto giro di posta arriva la risposta di Romano: “Chi sono questi? Non mi metto a fare polemica con i passanti”. Di qui la replica affidata a un tweet: “Romano non ci conosce? Non ci stupisce, frequentiamo ambienti diversi”
Infine la controreplica dell’esponente di Cantiere Popolare: “Ammesso che Sinistra Comune esista veramente, ci piace pensare che le nostre frequentazioni siano diverse dalle sue. Anzi, ne siamo proprio sicuri e ce ne rallegriamo”.
A chiosa della querelle la dichiarazione dell’attuale assessore alla Mobilità e candidato di Sinistra Comune Giusto Catania: “Siamo felici che Saverio Romano non conosca Sinistra Comune: evidentemente frequentiamo ambienti diversi, infatti noi non abbiamo militanza politica in comune con i condannati per mafia – sottolinea -. Saverio Romano è un ologramma che riproduce l’immagine e il pensiero di Totò Cuffaro, per questa ragione siamo preoccupati che qualcuno voglia riportare questa città nelle mani di chi l’ha distrutta in dodici anni di governo”.
Ma sempre dal palco del Politeama è arrivato un forte attacco di Totò Cordaro all’indirizzo di un altro candidato sindaco, questa volta parole dure sono arrivate per Ugo Forello, lo storico esponente del Pid ha puntato il dito contro il candidato 5 Stelle con accuse non proprio leggere per chi come Forello ha speso da sempre il suo nome per battaglie di impegno civile e legalità. “Ebbene, credo che la famiglia maggiormente interessata nelle sale bingo di Palermo – ha attaccato Cordaro -, sia la famiglia Forello. E credo che, da quello che mi dicevano, ci sia anche qualche bene sequestrato alla mafia, che opera in questo campo, che sia stato affidato a questo contesto familiare”.
Da qui la secca risposta a parole certamente non facili da mandar giù: “Né mio padre né io abbiamo interessi economici legati al gioco d’azzardo, né tanto meno su beni confiscati – ha detto Forello -. Nel vuoto assoluto di argomentazioni politiche, certi esponenti del vecchio sistema, dei partiti, che elogiano condannati per mafia e sostengono candidati sindaco indagati per voto di scambio politico mafioso, mi attaccano per sviare scientificamente l’attenzione da quel sistema clientelare che loro stessi incarnano e che ha governato a Palermo e la Sicilia per decenni, ma che la maggior parte dei palermitani ormai ripudia. Azionando la macchina del fango nei miei confronti, vogliono colpire il M5S”.
“Lo fanno – prosegue – perché evidentemente hanno capito che la gente ci voterà per scardinare quel sistema che ha condotto la quinta città d’Italia e l’Isola nel baratro”. “Chi attacca sul nulla – chiosa -, manifesta solo debolezza e dovrebbe solo vergognarsi, ma dubito che lo farà perché non conosce questo nobile sentimento”. E e rilancia invitando gli aspiranti sindaco di Palermo a firmare un protocollo di legalità “che impegni tutti ad adottare misure non solo di contrasto al gioco d’azzardo ma anche a non candidare indagati alle amministrative di giugno”. “Anche se – sottolinea – capirei l’imbarazzo di chi sarebbe costretto a sfilarsi essendo indagato per voto di scambio politico mafioso”.
“Tra le prime azioni che l’amministrazione 5Stelle a Palermo metterà in campo – conclude – una volta al governo, c’è proprio il contrasto al gioco d’azzardo come già fatto a Roma e Torino. Ci siamo già espressi in tal senso lo scorso 20 aprile, quando abbiamo raccolto l’appello, dei sindaci 5Stelle contro il gioco d’azzardo”.
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