Novantasei candidati, 16 per lista in sei liste e tutta l’intenzione di ‘sbancare’ Termini Imerese lasciando poco o niente a chi non è della partita vincente. Naturalmente il riferimento è al centrodestra, quello che non ha scelto di condividere il candidato sindaco. A Termini Imerese la campagna elettorale entra nel vivo con la presentazione ufficiale della candidatura di Francesco Caratozzolo che si ritiene ‘il’ candidato del centrodestra anche se di candidati d’area ce ne sono altri. Rompe, dunque, gli indugi e presenta il cartello elettorale che lo sostiene a Termini Imerese come sindaco in una serata molto calda sia pure in un posto panoramico dal quale si vede addirittura una parte di Monte Pellegrino e dall’altra Cefalù, quasi a simboleggiare la centralità di Termini Imerese nel comprensorio panormita.
Il cartello è composto da 6 liste: Forza Italia, Termini Popolare, Lega per Salvini premier, Ora Sicilia e Diventerà Bellissima oltre la lista che porta il nome del candidato “Caratozzolo 2020”.
Un via alla campagna elettorale al quale Forza Italia era presente con una delegazione ai massimi livelli, a riprova del fatto che in casa azzurra si punta a governare Termini Imerese. In testa c’era l’europarlamentare che aderisce al Partito Popolare Europeo Giuseppe Milazzo e con lui l’assessore regionale alle autonomie locali Bernardette Grasso ed il commissario provinciale, il sindaco di Prizzi Luigi Vallone.
Per la Lega c’era il segretario provinciale Alessandro Anello mentre per Diventerà Bellissima il commissario provinciale Pizzuto. Le due liste civiche, Termini Popolare e “Caratozzolo 2020″ erano presenti con una delegazione dei candidati al consiglio comunale.
L’iniziativa voleva consegnare alla stampa ed alla cittadinanza il perimetro entro il quale si muove l’esperienza di Caratozzolo. Uomini e donne che pur venendo da esperienze diverse si ritrovano nei valori del centro destra e vogliono trovare una soluzione per tutte le questioni irrisolte attraverso una svolta decisionista nell’interesse della città. Ma soprattutto emerge che – è stato sottolineato durante la presentazione – “mentre gli altri schieramenti continuano a prendere tempo con continui tira e molla e cambi di candidati che durano appena l’arco di 24 ore, e poi vengono soppiantati da nuove proposte a loro volta superate dalla riesumazione di candidature precedenti che erano state archiviate, dando la cifra di una pochezza politica e di una incertezza nel trovare un progetto alternativo forte e credibile, la campagna di Caratozzolo entra, invece, nel vivo”.
A sostegno di Caratozzolo in campo ci sono già 96 candidati ovvero 16 ciascuno per 6 liste. Ma il gioco dei patti degli accordi e delle alleanze non è ancora concluso. In queste ore ancora si prova a stringere con le altre parti, si prova a superare gli schieramenti nazionali anche cercando di mascherare delusioni all’interno del centrodestra con alleanze più o meno civiche.
Il messaggio è per chi, nel centrodestra, ancora non ha scelto Caratozzolo. La coalizione che lo sostiene, infatti, punta ad assicurarsi con il nuovo sistema elettorale circa 12 posti lasciando agli altri ben poco. Un messaggio chiaro seguito da un appello a fare una scelta di campo in questa direzione perchè “la coalizione per Caratozzolo è comunque un cantiere aperto alle forze che si rifanno all’opposizione nel paese ed al governo Conte, ma non soltanto. Un cantiere comunque aperto a raccogliere qualsiasi altri valori e progettualità compatibile e integrabile senza considerarsi ultimo o sopravvenuto in questa esperienza così come è capitato, ad esempio, con Ora Sicilia , la formazione rappresentata a livello di Assemblea regionale regionale da Genovese e Lentini”.