Quasi 7700 guasti nel solo 2023, con oltre 20.000 punti luce coinvolti. Di questi, 16.400 sono stati riparati, mentre 4250 necessitano ancora di manutenzione. Questi sono i dati drammatici forniti dai sindacati di AMG, società Partecipata del Comune di Palermo che si occupa del servizio di illuminazione pubblica, durante l’audizione odierna in III Commissione Consiliare.
Numeri drammatici che certificano la vetustità degli impianti presenti nel territorio del capoluogo siciliano, nonchè la necessità di assumere nuovo personale. Complessivamente, i dipendenti del ramo aziendale operativo sono 59. Di questi, solo 30 sono operativi. “Oltre ai punti luce, le maestranze si occupano di impianti semaforici e della manutenzione degli edifici comunali”, hanno sottolineato gli esponenti di Cgil, Cisl e Uil. Sindacati che hanno rilanciato chiedendo un piano straordinario di assunzioni “condizione che riteniamo imprescindibile per un servizio efficiente”.
Con riguardo ai punti luce ancora guasti, si parla di una cifra che si aggira intorno al 10%. Su 47.000 punti luce complessivi, circa 4250 sono al buio. Di questi , 2.360 sono guasti dovuti alle interferenze di lavori fatti da aziende esterne che stanno ammodernando la rete elettrica, per cui la responsabilità della riparazione non è di Amg. Restano quindi 1.890 guasti di competenza Amg da riparare, “purtroppo non tutti riparabili”. Fatto che, secondo i sindacati, farebbe scendere la quota di punti luce spenti di competenza della società Partecipata solo al 4%. “Solo”, chiaramente, si fa per dire. Ciò visto l’elevato numero di guasti segnalati dagli stessi rappresentanti dei lavoratori e le continue segnalazioni che arrivano da diverse aree della città.
Problemi agli impianti che hanno allertato anche il mondo politico, sia di centrodestra che di centrosinistra. In una nota congiunta, l’esponente di Forza Italia Catia Meli e la capogruppo della Lega Sabrina Figuccia commentano così lo stato della rete di illuminazione pubblica. “Fra impianti vetusti e non più riparabili, squadre di operai ridotte all’osso, furti di cavi che rendono non riparabili gli impianti e guasti causati dalla gestione dei sottoservizi, spesso affidate a ditte esterne, i disservizi per i cittadini sono davvero enormi e in un momento storico nel quale la sicurezza pubblica è messa in pericolo a causa di dilagante episodi di violenza, la situazione appare ancora più grave, nonostante l’enorme impegno di tutti i dipendenti, che seppur con scarse risorse cercano intutti i modi di fornire i giusti servizi ai cittadini. Nessuno è contrario ad un percorso di razionalizzazione – aggiungono – purché si rispetti un vero piano industriale, che finora manca. Purtroppo in queste condizioni, pur volendo, l’azienda non è nelle condizioni di gestire correttamente i servizi di illuminazione pubblica e delle reti del gas ai cittadini“.
Situazione sulla quale si registra l’affondo di Massimo Giaconia (Progetto Palermo) e Concetta Amella (M5S). “Riteniamo che l’amministrazione Lagalla abbia gestito con estrema approssimazione e velleitarismo l’ennesima proroga contrattuale, la terza, compromettendo la continuità aziendale e rendendo difficile il rilancio di AMG Energia, specialmente in assenza dell’approvazione del piano industriale e del relativo piano delle assunzioni da parte del socio unico. In risposta a queste sfide, chiediamo urgentemente. È essenziale una riorganizzazione profonda del personale per migliorare l’efficienza operativa e garantire la sostenibilità a lungo termine dell’azienda, a partire da nuove assunzioni. Sollecitiamo inoltra la definizione di un nuovo piano industriale che trasformi AMG Energia in un produttore di energie rinnovabili e comunità energetiche, capitalizzando sulla certificazione Esco di cui l’azienda è titolare”.