Si prova a trovare il bandolo della matassa in casa Amat. Dopo le tensioni delle ultime settimane, il presidente Giuseppe Mistretta sta cercando di riavvicinare le posizioni di sindacati, azienda e socio unico, ovvero il Comune di Palermo. A tal proposito, l’esponente massimo del Consiglio d’Amministrazione ha indetto un vertice che si terrà a Palazzo Palagonia il prossimo 24 aprile.
Un tavolo di confronto al quale dovrebbero partecipare, oltre ai sindacalisti di Amat, anche il primo cittadino Roberto Lagalla, il direttore generale Eugenio Ceglia e gli assessori Maurizio Carta e Brigida Alaimo. Fra i temi principali c’è il mancato rinnovo degli accordi di secondo livello, ovvero di quei benefit che fanno riferimento ad esempio a buoni pasto, straordinari e ferie dei lavoratori. Misure che non vengono rinnovate addirittura dal 2007 e sulle quali i sindacati sono rimasti inascoltati. Fatto per il quale sono state indette ben tre azioni di sciopero da inizio anno. Inoltre, è già stato convocato un nuovo stop a bus e tram fisssato per il 1 giugno. Una riunione nella quale si parlerà probabilmente anche di altri temi, come ad esempio il bilancio 2022 (chiuso con una perdita da 21 milioni di euro), i servizi aziendali attualmente in perdita (leggasi pass ZTL e rimozione) ma anche di quelli ad oggi non partiti o che stentano a farlo, come il tracciamento in tempo reale degli autobus.
Il mancato rinnovo degli accordi di secondo livello
A prendersi la scena del tavolo di confronto sarà comunque il mancato rinnovo degli accordi di secondo livello. Fatto sul quale i sindacati di Amat non hanno nascosto il proprio disappunto a margine dello sciopero dell’8 aprile. Un momento nel quale i lavoratori si attendevano un incontro con qualche esponente di rilievo dell’Amministrazione Comunale. Dibattito che non è poi avvenuto. Una mancata risposta sulla quale si è registrata una dura presa di posizione dei sindacati, i quali hanno deciso di continuare ad oltranza con le azioni di sciopero.
Il “contenzioso” aperto con la Regione
Una questione, quella degli accordi di secondo livello, legata a doppio filo alla stabilità economico-finanziaria di Amat. In tal senso, per il 24 aprile l’Amministrazione Comunale spererà di avere novità significative in merito al destino del bilancio 2022. Documento contabile chiuso a fine marzo dal CdA dell’azienda con un passivo da 21 milioni di euro. Volendo analizzare le voci che compongono la perdita in questione, 3,4 milioni di euro sono associabili al mancato versamento dell’IVA sui pass ZTL; 6 milioni di euro riguardano una perdita strutturale ricollegabile alla gestione del sistema tram di Palermo, mentre i restanti 12 milioni di euro sono ascrivibili ai fondi per l’emergenza covid che avrebbe dovuto corrispondere la Regione Siciliana.
Come è noto, sulle risorse attese da Palazzo dei Normanni si è generato un conflitto interpretativo. A chiarirlo potrà essere solo una norma ad hoc da votare al Parlamento Regionale. Nei giorni scorsi, la III Commissione del Comune di Palermo aveva annunciato che la Giunta Regionale avrebbe votato la delibera entro questa settimana. Atto che dovrebbe poi andare in Commissione Trasporti e in Commissione Bilancio. Solo allora l’Ars potrà mettere all’ordine del giorno la norma e votarla, risolvendo così un “contenzioso” lungo già diversi mesi. Da capire i tempi dell’operazione, anche se le previsioni parlano di un voto fra fine aprile ed inizio maggio.
I servizi in perdita
L’altra questione che interessa i sindacati di Amat è quella relativa alla restituzione dei servizi in perdita al Comune di Palermo. Una categoria nella quale, come sopra detto, rientra ad esempio la gestione dell’emissione dei pass ZTL. La scorsa settimana, si è tenuta una riunione in III Commissione Consiliare alla presenza di Giuseppe Mistretta e dell’assessore Maurizio Carta. A tal proposito, le parti coinvolte avrebbero trovato un accordo di massima sulla restituzione, anche se la stessa passerà dalla sottoscrizione del nuovo contratto di servizio. Capitolo che, secondo le ultime previsioni, si dovrebbe chiudere entro fine anno.
Quelli in ritardo o comunque incompleti
Proprio il tema dei servizi è stato uno di quelli più dibattuti a livello politico. In Consiglio Comunale, durante la discussione del nuovo contratto di servizio di Sispi, l’esponente di “Oso” Giulia Argiroffi ha puntato il dito sui ritardi conseguiti nell’ottimizzazione dell’app “Muoversi a Palermo”. Attendere l’autobus a tempo indeterminato, purtroppo, è diventata una consuetudine del palermitano medio. Ciò soprattutto in periferia, in particolare in quelle linee che vantano pochi mezzi a disposizione. In tal senso, l’app “Muoversi a Palermo” era sta vista come una sorta di rimedio ad un problema ormai storico dei mezzi Amat.
Presentata ad aprile 2023, la stessa rappresenta un progetto informatico realizzato da Amat e da Sispi. Secondo quanto dichiarato dall’allora assessore Antonella Tirrito, la stessa sarebbe dovuta andare incontro ad alcune settimane di sperimentazione, uscendo in via definitiva a maggio 2023. Data slittata invece di volta in volta fino ai giorni nostri. Alla data del 15 aprile 2024 infatti, l’app risulta ancora “in fase sperimentale”. Chiaramente, rispetto alla versione originale, sono state implementate diverse funzioni (leggasi l’acquisto online degli biglietti e l’integrazione delle linee tram). Molte linee adesso hanno un servizio di tracciamento più o meno operativo, anche se lo stesso continua a segnare ritardi o anticipi “irragionevoli”, a volte anche di decine di minuti. Inoltre, alcune linee periferiche non hanno ancora il tracciamento in tempo reale.
L’attesa per l’attivazione delle paline
A proposito di geolocalizzione dei mezzi, Amat puntava inoltre a mettere in funzione le paline elettroniche alle fermate. Schermi che, nelle intenzioni dell’azienda, forniranno in tempo reale le informazioni relative alle linee Amat, al loro percorso e ai tempi di percorrenza. Un servizio già offerto per i tram e che l’azienda mira ad estendere anche agli autobus. In tal senso, da mesi vanno avanti i lavori per installare le paline elettroniche in alcune aree di Palermo. Il primo appalto, già concluso, ha riguardato l’installazione di 19 strutture elettroniche sull’asse Strasburgo-Restivo-Terrasanta. Altri impianti sono poi spuntati in altre parti della città, come ad esempio a piazza Croci o in via Cavour.
Come mai le paline non sono quindi in funzione? A spiegare il perchè è l’assessore alla Mobilità Sostenibile Maurizio Carta. In una lettera di risposta fornita all’interrogazione presentata dalla consigliera comunale del M5S Concetta Amella, l’esponente della Giunta Lagalla chiarisce una serie di adempimenti da eseguire per dare il via al progetto. “Per l’attivazione delle paline occorre che ENEL Energia faccia pervenire tutti i preventivi relativi all’allaccio dei 19 siti in modo da consentire agli uffici di poterli accettare e prevedere l’appostamento delle somme”; inoltre, serve la “richiesta delle autorizzazioni per lo scavo su suolo pubblico da parte delle ditte incaricate da Enel per i lavori e la relativa emissione di ordinanza da parte dell’Ufficio traffico”; infine, sarà necessaria “l’esecuzione delle opere di scavo comprensive del posizionamento dei contatori e connessione con la rete per l’alimentazione delle paline”.
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