Giuseppe Mistretta risponde ai sindacati di Amat. Il presidente della società di via Roccazzo ha deciso di replicare rispetto a quanto dichiarato questa mattina dai rappresentanti dei lavoratori a proposito dello stato di salute della società. Un quadro, quello dipinto dai sindacati, che vede una flotta di bus più che dimezzata a causa dei problemi di personale attualmente in essere nell’officina dell’azienda. “E’ chiaro che serve nuovo personale – dichiara Mistretta -. Stiamo lavorando per portare avanti il concorso, il quale ha subito alcuni rallentamenti rispetto al previsto. Rimane fermo l’impegno dell’azienda di rinforzare il prima possibile i ranghi dell’officina”.

Mistretta: “Lavoriamo a soluzione, ma nel rispetto delle regole”

Secondo quanto rappresentato dai sindacati, sarebbero addirittura più di 100 gli autobus fermi ai box per problemi meccanici, lasciando così soltanto una settantina di mezzi a disposizione dell’utenza. L’attenzione dei lavoratori non si è però rivolta soltanto, si fa per dire, ai problemi operativi, ma è stata diretta anche e soprattutto ai bilanci della società e, soprattutto, al mancato patto raggiunto sugli accordi di secondo livello (buoni pasto, straordinari, ecc.). “Comprendo e rispetto i problemi dei lavoratori – sottolinea Mistretta -. L’azienda, da quando mi sono insediato, sta facendo tutto quello che è in suo potere per dare ad Amat il miglior futuro possibile. Tuttavia, per farlo, non si può prescindere dal rispetto delle regole”.

Via libera ai bilanci chiave per il nuovo piano industriale

Il chiaro riferimento è all’approvazione dei documenti programmatici chiesti dal Comune, come ad esempio il piano industriale, nonchè il rispetto dei paletti imposti dal piano di riequilibrio, sui quali c’è la vigile attenzione degli uffici del Controllo Analogo diretti dal Capo Area Roberto Polizzi. “Con il Socio Unico stiamo affrontando la chiusura dei bilanci. Fatto per il quale ci vedremo il prossimo 10 luglio per definire il tutto. Un passaggio chiave per il prossimo piano industriale e, di conseguenza, per la risoluzione dei problemi sugli accordi di secondo livello”. Sullo sfondo rimane aperta poi la questione relative ai dodici milioni di euro attesi dalla Regione Siciliana per i fondi relativi all’emergenza covid.

I problemi e i progressi ottenuti da Amat

Fatto che permetterebbe di controbilanciare il dato negativo del bilancio 2022, chiuso con un passivo da oltre 21 milioni di euro. I primi segnali positivi ci sono stati con il via libera al successivo bilancio 2023, concluso con un attivo di circa due milioni. Sull’azienda però continua a pesare il caso tram. Un incubo per le casse di via Roccazzo visto che l’azienda incassa poco più di 4 euro al chilometro per un servizio che ne costa 12. L’unico modo per rientrare dell’investimento sarà completare il progetto con le nuove linee. Fatto che permetterebbe di massimizzare le entrate dettate dal ferrato. Ma per vedere attivo il primo pacchetto di tratte (C,B,E1, F e A1) ci vorranno almeno quattro anni. Fino ad allora l’azienda dovrà fare di necessità virtù. I miglioramenti ottenuti sul fronte dello sbigliettamento e l’approvazione attesa a breve del nuovo piano industriale dovrebbero dare nuovo ossigeno alla società. Fatto che potrebbe portare alla risoluzione di problemi atavici, come ad esempio proprio quello sugli accordi di secondo livello.

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