“In tempi non sospetti abbiamo denunciato che avviare il tram senza un’adeguata copertura finanziaria sarebbe stato un pericolo troppo grosso per l’Amat. Quella dei Cobas è stata una voce fuori dal coro, che adesso è ulteriormente confermata dai conti relativi al primo semestre 2016. Numeri che mettono in evidenza l’incapacità del management aziendale e la sciatteria del socio unico Comune”. È la posizione presa ufficialmente e messa nero su bianco in un documento del coordinamento regionale dei Cobas Lavoro Privato-Amat.
L’Amat ha una voragine di 5,5 milioni di euro nei primi sei mesi del 2016 (in aumento di 4,2 milioni rispetto all’anno scorso), con una perdita prevista a fine dicembre di 15,8 milioni. “Questo – commenta il sindacato – è il risultato della gestione Gristina-Catania, sotto l’egida del sindaco Orlando. Un fallimento dietro l’altro. La Ztl è solo l’ultimo dei flop che stanno danneggiando l’Amat”.
“L’azienda – aggiunge il coordinamento regionale dei Cobas Lavoro Privato – continua a distinguersi per disorganizzazione e mancata programmazione. Registriamo, ad esempio, che in un momento in cui a Palermo il turismo cresce, nel weekend di ferragosto l’Amat non si è preoccupata minimamente di mantenere attive tutte le rivendite di biglietti ai ‘nodi’. E per di più offrendo ai turisti, italiani e stranieri, un servizio ridotto all’osso: meno di 140 bus in strada giornalmente. Si va avanti improvvisando e con interventi spot, come la vigilanza a bordo dei bus: basta dare un’occhiata agli orari di servizio delle guardie giurate per accorgersi che le fasce orarie di maggiore affluenza di utenti sono sguarnite. L’elenco potrebbe continuare, ma ci limitiamo solo ad un’altra segnalazione: a distanza di sei mesi dalla scadenza dei contratti con le ditte che gestivano le app, l’Amat non è stata in grado di ripristinare un servizio fondamentale per incrementare la vendita di biglietti”.
“Come si dice in questi casi – concludono i Cobas – qualcuno ne dovrebbe trarre le conseguenze. Speriamo stavolta che il nostro appello non cada nel vuoto: auspichiamo che i protagonisti di questo fallimento abbiano uno scatto d’orgoglio e capiscano che le dimissioni sono ormai una strada obbligata. L’Amat è lo specchio di un’amministrazione comunale che eroga a tutti i livelli servizi pubblici scadenti alla cittadinanza”.