L’Amap, l’azienda che si occupa della gestione del servizio idrico a Palermo e in diversi comuni della provincia ha staccato per morosità la fornitura idrica all’aeroporto di Palermo Boccadifalco. Qui si trovano i reparti della protezione civile regionale, l’Enac, il corpo forestale, il reparto Volo della polizia di Stato, il 9° nucleo elicotteri dei carabinieri l’aereo club Beppe Albanese, la sezione elicotteri della guardia di finanza, il corpo nazionale del soccorso alpino, la Seus 118, l’associazione aeronautica e i vigili del fuoco.
L’intera struttura dovrebbe all’Amap bollette per un milione di euro. La fornitura d’acqua in giornata stessa è stata poi riallacciata dopo che il dirigente dell’Enac Pietro Paolo Bonfiglio ha inviato una lettera nella quale si minacciava di prendere provvedimenti per interruzione di pubblico servizio. La missiva è indirizzata al prefetto di Palermo, all’azienda e a tutti i corpi che hanno sedi nello scalo. L’acqua è tornata ma nella sede di via Volturno si sta lavorando per risalire a chi dovrà pagare le bollette fino adesso non pagate.
“Il mio dovere – dichiara Giovanni Sciortino, amministratore unico Amap – è fare l’interesse di Amap che coincide con quello di tutti i cittadini virtuosi che correttamente pagano il costo del servizio. Un servizio che soprattutto oggi deve essere gestito con l’accuratezza del buon padre di famiglia. Non c’è da parte di Amap nessuna intenzione di creare disagi ad alcuno, ma è intollerabile che da tanto tempo non arrivi alcuna risposta da un utente che risulta moroso di una cifra cospicua. Lo ripeto, è un affronto verso chi paga regolarmente un servizio essenziale. La speranza è che questa vicenda azzeri il passato e ci consenta di affrontare il futuro sul percorso delle regole”.
A partire da lunedì 2 dicembre, il razionamento idrico a Palermo si estenderà a nuove zone della città, coinvolgendo centomila utenze in più. Le aree interessate includono Partanna Mondello, Lazio, Don Bosco, Piazza Leoni, La Malfa, Cardillo-Marinella, Tommaso Natale, Sferracavallo, Strasburgo, San Lorenzo, Villa Adriana, Monte Ercta e Boccadifalco-Baida. Queste si aggiungono alle 150 mila utenze già soggette a sospensioni idriche settimanali.
La decisione di ampliare il razionamento è stata presa a seguito della grave situazione di siccità che sta colpendo la Sicilia. Le scarse precipitazioni autunnali, concentrate principalmente nelle zone costiere, non hanno contribuito a rimpinguire le riserve idriche degli invasi, i cui livelli continuano a diminuire a causa dei prelievi. A metà novembre, la riduzione delle riserve idriche ha superato il 70% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche le rese di sorgenti e corsi d’acqua stanno raggiungendo valori minimi storici.
La Cabina di regia per l’emergenza idrica, istituita presso la Regione Siciliana, ha analizzato i dati allarmanti e le informative dei tecnici, decretando l’inevitabile estensione del razionamento idrico anche al capoluogo siciliano. L’Amap, la società responsabile della gestione del servizio idrico, metterà in atto il nuovo piano di razionamento a partire dal 2 dicembre. Le misure di razionamento già in vigore hanno consentito un risparmio medio di circa 65 litri al secondo, contribuendo a posticipare la data di esaurimento delle risorse idriche disponibili. Con l’estensione del piano, saranno 250 mila le utenze coinvolte.
Il nuovo piano prevede la sospensione dell’erogazione idrica per 24 ore, dalle 8:00 del giorno indicato nel programma alle 8:00 del giorno successivo, nei distretti interessati. L’Amap ha comunicato che potrebbero verificarsi sporadici disservizi, principalmente a causa della posizione planimetrica e altimetrica delle utenze, con possibili prolungamenti nelle situazioni più svantaggiate per le successive 12-24 ore. Al ripristino dell’erogazione idrica, potrebbero verificarsi lievi incrementi di torbidità, destinati a normalizzarsi rapidamente. Il piano potrà subire modifiche e integrazioni per minimizzare i disagi. L’Amap rinnova l’invito a un utilizzo responsabile dell’acqua, evitando sprechi e limitando gli usi non essenziali.