“Nell’attesa che siano approfondite le circostanze connesse al tragico evento accaduto ad un alunno della Scuola secondaria di primo grado di Palermo, già da domani mattina gli esperti del servizio psicopedagogico e di ascolto dell’Usr Sicilia si recheranno presso la scuola e avranno il delicato compito di ascoltare, accompagnare e supportare alunni, docenti e famiglie in questo delicato momento”.
È quanto si legge in una nota diffusa dall’ufficio scolastico regionale della Sicilia sulla vicenda dello studente tredicenne che si è tolto la vita, forse perché vittima di bullismo.
“La notizia del suicidio di un tredicenne a Palermo lascia sgomenti. Il pensiero che un ragazzino sia stato preso di mira, tormentato, bullizzato a tal punto da pensare di non avere vie d’uscita, di non avere alternative al farla finita, ci fa comprendere come davvero sia urgente intervenire per arginare il fenomeno. Siamo consapevoli del fatto che la strada da fare è lunga ma ci auguriamo che la legge sul Bullismo che abbiamo fortemente voluto, riesca a trovare attuazione prima possibile e serva ad arginare il fenomeno”. Lo afferma in una nota il deputato di Fratelli d’Italia Daniela Dondi, componente della commissione Giustizia e co-relatrice della pdl sul bullismo.
“La prevenzione, i percorsi psicologici che forniscano a famiglie ed educatori gli strumenti per cogliere e interpretare i primi segnali sono, a nostro avviso, l’arma più potente ed efficace per porre un argine alle condotte pericolose. La procura di Palermo ha deciso di aprire una inchiesta e ci auguriamo che si riesca a fare luce su quanto accaduto. Sono vicina alla famiglia di questo ragazzino e mi strazia l’immaginare il dolore che deve aver provato per arrivare a compiere questo gesto”, conclude Dondi.
“Da mamma e deputato non posso che innanzitutto porgere le mie più sentite condoglianze, anche a nome del partito, alla famiglia del bambino che si è tolto la vita a Palermo, e assicurare il massimo impegno nella lotta a questo fenomeno, che ha assunto dimensioni allarmanti, e che per noi è prioritaria”. Così in una nota Annalisa Tardino, europarlamentare e commissario della Lega in Sicilia.
“I minori vittima di bullismo, o che hanno subito prepotenze – ricorda Tardino –, sono ben il 54%, e il 31% dei minori è stato vittima di cyberbullismo almeno una volta nella vita. Dati che derivano da diversi studi e indagini. A tal fine come Lega abbiamo già dato vita ad un progetto pilota per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo nella Regione Siciliana, che ha istituito una cabina di regia tra l’Ufficio scolastico regionale e l’assessorato dell’Istruzione e della formazione professionale, guidato dall’Assessore Mimmo Turano”.
“Il progetto – spiega la responsabile della Lega in Sicilia – nasce da un emendamento alla legge 27 del 2021, per la lotta al fenomeno, presentato dalla nostra capogruppo all’Ars, Marianna Caronia, che ha previsto uno stanziamento di 500mila euro. Il compito delle istituzioni è quello di creare tutte le condizioni, legislative e di attuazione, affinché si possa assicurare un aiuto concreto e immediato alle vittime e alle loro famiglie, nonché contrastare questi fenomeni con iniziative mirate di prevenzione e informazione, squarciando il velo del silenzio e della vergogna”.
“Ancora un ragazzo morto suicida per bullismo, ancora una vittima di questa società malata e distratta, che vive con distacco, quasi con indifferenza, il disagio dei nostri giovani. Sono passati 10 anni da quando Carolina Picchio si tolse la vita a causa della crudeltà dei suoi coetanei, diventando, suo malgrado, simbolo di quella che sta diventando una vera e propria piaga, e ancora non si è imparato nulla. E, soprattutto, si è fatto poco per informare, sensibilizzare, portare nelle scuole il messaggio delle istituzioni per far capire ai nostri figli quanto siano importanti il rispetto, l’educazione, la cultura dell’accoglienza, l’osservazione dell’amico, del compagno di banco, per segnalare eventuali sue difficoltà”. Così, in una nota, la presidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli.
“E’ vero – prosegue – la pandemia e la crisi economica che ne è seguita, hanno colpito duramente le nostre famiglie, provocando gravi ripercussioni psicologiche sui ragazzi. Ma questo avrebbe dovuto indurre tutti noi ad intervenire in modo molto più profondo. Invece, assistiamo ad un maggior numero di suicidi giovanili, legati a fattori esterni, come il bullismo, o personali, nonché all’aumento preoccupante dei casi di autolesionismo. E, cosa ancor più grave, i nostri giovani parlano dei loro coetanei che si feriscono da soli come di un fatto banale, normale, quasi scontato”.
“Ogni volta che succede qualcosa a un nostro ragazzo, abbiamo fallito. Per il bene dei nostri figli, dobbiamo intervenire, senza perdere più tempo”, conclude la senatrice.
“La tragedia dello studente tredicenne di Palermo che si è tolto la vita deve farci riflettere, ancora di più, su tutto ciò che la Regione può e deve fare per prevenire e contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo. Qualche settimana fa, proprio in attuazione di una nostra legge, abbiamo istituito un’apposita Consulta regionale con lo scopo di raccogliere informazioni sul bullismo e realizzare iniziative da mettere in campo, in un’ottica sinergica, assieme a tutti i soggetti pubblici coinvolti. Un percorso che mira alla tutela della crescita educativa, sociale e psicologica dei minori, proteggendo e sostenendo i soggetti più fragili”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, esprimendo a titolo personale e dell’intera giunta la “sincera vicinanza alla famiglia del ragazzo, al personale scolastico, agli insegnanti e agli studenti”.
“La Regione – prosegue il presidente – ha pure sposato e promosso il progetto pilota dell’Ufficio scolastico regionale per elaborare insieme azioni di contrasto al fenomeno, con l’obiettivo, tra gli altri, di predisporre un sistema di rilevazione e monitoraggio che accoglierà le segnalazioni provenienti dalle scuole o dai singoli cittadini e i cui risultati saranno presentati nei prossimi giorni. Sempre in questo contesto, all’interno del Piano strategico per il contrasto alla povertà educativa, di recente approvato dalla giunta, abbiamo previsto la creazione di specifici sportelli scolastici di ascolto e di azioni di prevenzione. Abbiamo il dovere – conclude Schifani – di accendere, insieme alla scuola, i riflettori su queste tematiche per fornire agli studenti gli strumenti più idonei per contrastare il fenomeno in modo efficace”.
“Ho appreso con sgomento la notizia della tragedia che ha colpito l’istituto Vittorio Emanuele Orlando di Palermo, un episodio che interroga profondamente l’intera comunità educante. Esprimo la mia sincera vicinanza alla famiglia del ragazzo scomparso, a tutto il personale scolastico, agli insegnanti e agli studenti. L’Ufficio scolastico regionale ha già attivato gli strumenti necessari per essere accanto alla scuola in questo momento difficile. Confido che le inchieste della magistratura possano fare piena luce su quanto accaduto”. Lo dichiara l’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale, Mimmo Turano, in merito alla vicenda del giovanissimo studente che si è tolto la vita nel Palermitano.
“Non si può morire di bullismo. Proviamo dolore e costernazione nell’apprendere la tragica notizia del suicidio di un giovane studente palermitano. Proviamo dolore da genitori, cittadini e lavoratori del mondo della conoscenza, che si interrogano su quali e quanti siano i ‘costi sociali’ dei mancati investimenti in istruzione. Viviamo ormai in piena emergenza educativa, in una società che ha smarrito i valori morali edificanti, sostituendoli con esempi e modelli negativi che hanno sovvertito l’ordine e le priorità della scala valoriale”. Lo dichiarano in una nota congiunta Adriano Rizza e Fabio Cirino, segretari generali della Flc Cgil Sicilia e della Flc Cgil Palermo.
“Bisogna riempire il vuoto educativo e tornare all’educazione dei sentimenti – aggiungono – l’istruzione deve tornare a puntare alla formazione ed all’educazione dei cittadini del presente e del futuro e non all’ ‘addestramento’ dei lavoratori”. “Non ci stancheremo mai di dire alla politica che la Scuola – concludono Rizza e Cirino – prima di essere un’agenzia formativa è un’agenzia educativa che ha il dovere di promuovere lo sviluppo psicofisico, sociale e culturale degli studenti. Bisogna smetterla con questa visione professionalizzante dell’istruzione. La scuola non deve sfornare lavoratori. Il suo compito primario è quello di crescere cittadini responsabili”.
“Il suicidio del 13enne della scuola media Vittorio Emanuele Orlando di Palermo, perché bullizzato per il suo presunto orientamento sessuale, come riportato dalla cronaca locale, ossia perché gay è inaccettabile. Quanto accaduto è un grido di allarme ogni giorno migliaia di studenti in tutta Italia sono bullizzati ed emarginati perchè lesbiche, gay, bisex o trans, o solo perché gli altri gli attribuiscono tali orientamenti o identità. Facciamo appello a Giorgia Meloni ed al suo Governo: su questi temi non devono entrare le ideologie, ma il bene dei nostri giovani, pertanto chiediamo di approvare la nostra richiesta di fare i corsi sull’affettività, educazione sessuale e contro le discriminazioni in tutte le scuole partendo almeno dalle scuole medie, come il caso di oggi evidenzia. Inoltre, ricordo che spesso le nostre vittime vivono le discriminazioni e pregiudizi anche in famiglia, portandoli, a differenza di altri, a sentirsi completamente soli, e la dove non commettono gesti estremi, semmai abbandonano il percorso scolastico entrando cosi in percorsi di marginalità”. Lo dichiara Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay Lgbt+, Solidale, Ambientalista, Liberale.
“Alle scorse politiche abbiamo inserito nel nostro programma con il M5s l’importanza della lotta al bullismo, passando proprio per educazione all’effettività – aggiunge – La tutela delle persone Lgbt+ e non solo è al primo posto nei nostri impegni, per questo saremo presenti anche alle prossime elezioni Europee, per dare un segnale da parte della nostra comunità alla politica”.
“In queste ore di rabbia e dolore, che ci portano a stringerci alla famiglia e alle persone care, l’orientamento del ragazzo 13enne morto suicida a Palermo non dovrebbe proprio essere considerato”. Così Rosario Coco, presidente di Gaynet, in una nota.
“Leggendo del ‘presunto’ orientamento sessuale del ragazzo 13enne suicida a Palermo, è importante ribadire che non è l’orientamento sessuale della persona colpita a qualificare la natura del bullismo, ma il movente, le parole e i riferimenti utilizzati – aggiunge – Ciò che importa è stabilire se è stato fatto uso di parole e riferimenti all’orientamento sessuale per denigrare la persona, un comportamento che può colpire chiunque. Oltre a chi viene direttamente preso di mira, il bullismo omofobico colpisce interi gruppi di persone, in questo caso quelle lgbt+, alimentando odio e stigmatizzazione. Le offese basate sul pregiudizio sono alla base del concetto di hate speech individuato dall’ultima raccomandazione CM/Rec (2022) 16 del Consiglio d’Europa, oltre a precedere la discriminazione e la violenza nello schema della Piramide dell’odio. Se le ragioni del suicidio saranno confermate, ci troveremmo di fronte all’ennesima morte legata all’indifferenza della politica, visto che l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole manca in Italia almeno dal 2010, anno di pubblicazione delle linee guida OMS. Casi come questo dimostrano che i parlamentari della maggioranza e della Lega come l’On. Sasso, che parlano di educazione sessuale come porcheria, sono totalmente inadeguati a ricoprire il proprio ruolo”.