“Dalla firma dell’accordo su Almaviva a maggio sono ben pochi gli impegni assunti dal governo nazionale che sono stati rispettati e intanto l’azienda oggi ha presentato un quadro complessivo di peggioramento, perdite che hanno sfiorato i tre milioni di euro ad agosto e ad aggravare tutto c’è la perdita della commessa Enel, che potrebbe portare al trasferimento dei lavoratori sui siti che potrebbero accoglierli”. Ad affermarlo al termine dell’incontro sulla vertenza Almaviva Contact a che si è tenuto a Roma, sono Francesco Assisi segretario Fistel Cisl Palermo Trapani e Eliana Puma Rsu Fistel Cisl Almaviva.
“Il trasferimento dei lavoratori causerebbe enormi disagi e non abbiamo nemmeno garanzie sul futuro per questi lavoratori. La perdita della commessa Enel rischia di compromettere l’accordo di maggio, ha ribadito l’azienda, perché questo esubero di personale, circa 370 lavoratori, non è sostenibile. Intanto le clausole sociali – aggiungono Assisi e Puma – non vengono applicate; non risulta che la Regione si sia attivata per avviare il progetto di formazione; il tavolo nazionale sui call center è stato convocato solo due volte dopo l’accordo ma non ha ancora portato alla definizione di quella riforma complessiva del settore attesa da troppo tempo; le commesse italiane assegnate in Albania restano fuori con buona pace di tutti gli impegni che erano stati assunti sulla delocalizzazione”.
Intanto il vice ministro allo Sviluppo Economico Teresa Bellanova ha fatto sapere di aver chiesto ad Enel un incontro con la società che ha ottenuto la commessa per convocare poi di nuovo le parti , e ha ribadito che l’articolo 24 bis sulle delocalizzazioni è in Senato e sarà discusso a breve. “Ci aggiorneremo a breve con il Mise che ha annunciato convocherà le associazioni datoriali insieme alle segreterie nazionali dei sindacati per valutare le misure da mettere in campo”.
“Con tutti questi ritardi – commenta Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani – si stanno vanificando tutti gli sforzi fatti dalle parti sociali a maggio per garantire il futuro ai dipendenti di Almaviva Palermo e i sacrifici fatti dagli stessi lavoratori. Bisogna ripartire dall’accordo che garantisce nei cambi di appalto la continuità occupazionale e dei diritti acquisiti ai lavoratori dei call center per tutelare i posti di lavoro di tutti e dalla regole sulla delocalizzazione. Le istituzioni nazionali, regionali, locali facciano fronte comune, il rischio è che si parli di nuovo di esuberi nel capoluogo siciliano, e non possiamo consentire che ciò avvenga”.
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