L’Slc Cgil vince in appello una causa a tutela di una lavoratrice utilizzata per mansioni superiori. La Corte di Appello di Palermo ieri ha confermato la sentenza che in primo grado aveva riconosciuto alla lavoratrice di Almaviva Palermo il diritto ad un livello inquadramentale superiore del contratto collettivo nazionale di lavoro.
La vertenza, promossa dalla Slc Cgil Palermo, con l’assistenza dell’avvocato Pietro Vizzini, conferma l’impegno del sindacato a tutela dei diritti dei lavoratori e del loro giusto riconoscimento inquadramentale, al loro impegno, nonché alla loro professionalità. “Più volte abbiamo tentato il dialogo con l’azienda, sia durante le fasi della trattativa di queste settimane, sia per sanare criticità e problematiche, al solo scopo di tutelare i lavoratori e salvaguardare i livelli occupazionali – dichiara il segretario generale Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso. Ci duole però constatare che Almaviva sia rimasta sorda alle proposte sindacali, individuando nello scontro l’unico strumento di risoluzione dei conflitti. Nonostante il momento particolarmente complesso della vertenza Almaviva, esprimiamo soddisfazione per l’esito della sentenza a favore dei lavoratori e auspichiamo che il sistema delle relazioni industriali con Almaviva possa svolgersi senza pregiudiziali”.
“Sono stati in cinque a fare la causa. Un altro gruppo di 4 lavoratori ha già vinto in primo grado e adesso attende l’appello. Questi lavoratori – aggiunge l’avvocato Pietro Vizzini – svolgevano il ruolo di team leader, coordinavano e gestivano un gruppo di operatori del call center. Hanno svolto per quasi due anni un’attività riconducibile a un livello superiore. Alla lavoratrice, l’unica che ha già vinto in secondo grado, saranno riconosciuti il quinto livello e le differenze retributive”.
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