Manifesteranno a Roma dopodomani alle 10 in piazza Santi Apostoli, nel giorno del secondo sciopero nazionale, i lavoratori di Almaviva Contact di Palermo dopo l’infuocata e inconcludente trattativa di ieri .
A deciderlo sono state le segreterie nazionali e territoriali Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil dopo l’incontro di ieri al Mise che non ha ancora scongiurato licenziamenti di Palermo, 1670, e delle altre sedi di Napoli e Roma. “La trattativa sui 3000 licenziamenti è ad un punto delicatissimo –scrivono i sindacati – . Le proposte governative non consentono di raggiungere un accordo che dia ai lavoratori garanzie su un reale percorso di risanamento che non preveda espulsioni dal mondo del lavoro e dia regole chiare per l’azienda e per il settore tutto”.
“Il tavolo relativo alla vertenza Almaviva rimane permanente con l’obiettivo di trovare al più presto una soluzione positiva – spiegano Francesco Assisi segretario Fistel Cisl Palermo Trapani e Eliana Puma Rsu Fistel –. L’azienda dichiara di non riscontrare le condizioni per ritirare i licenziamenti che , senza una soluzione immediata, partirebbero dal 6 giugno. Noi ribadiamo che la strada resta l’avvio di ammortizzatori sociali strutturali che garantiscano una copertura superiore ai 24 mesi, le modifiche immediate all’articolo 24bis sulle delocalizzazioni e gare d’appalto legate al rispetto dei minimi previsti dai contratti delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative”.
La Fistel aggiunge “con le clausole sociali va garantita la territorialità del lavoro e dei lavoratori “. “Non c’è più tempo da perdere, l’intervento del governo nazionale per l’applicazione delle clausole sociali nei cambi di appalto, la tutela contro le gare al massimo ribasso e le delocalizzazioni, deve essere immediato” concludono Assisi e Puma. I sindacati restano in attesa del prossimo incontro al Mise. sperando in un ammorbidimento delle posizioni assunte dall’azienda