Esodo con incentivo per i lavoratori Almaviva del sito di Palermo. Questo il focus del tavolo tecnico iniziato ieri, uno dei tre tavoli istituiti il 26 aprile, che fanno parte del c.d. “Patto per il lavoro” , un pacchetto di misure volte al potenziamento ed efficientamento della produttività e al mantenimento dell’occupazione nel sito palermitano di Almaviva Contact.

Conclusosi stamattina alle 5 tra azienda, organizzazioni sindacali e istituzioni, regionali e comunali, svoltosi in parte presso l’Assessorato regionale al Lavoro, continuato poi nella sede di Confindustria Sicilia. La proposta finale unitariamente siglata dalle Fistel, Ugl Telecomunicazioni e Uilcom , prevede la fuoriuscita dei dipendenti dal 1° febbraio 2019, con la procedura di cui all’art 4 e 24 legge 223/90, cioè la mobilità volontaria incentivata, in base ad un numero minimo di adesioni, utili per azzerare gli esuberi, che dovranno attestarsi in quella data a 200 full time ( 8 ore giornaliere), dopo gli esiti delle trattative con i clienti più importanti e il rinnovo di commesse come Alitalia e Wind; l’incentivo sarà così proporzionato in base ai profili orari : 20.000 euro lorde al lavoratore full time, 15.000 o 10.000 se dipendente part time 6 o 4 ore, soglie di incentivo che andranno a scalare, se gli esuberi alla data concordata saranno tra 200 e 300 unità full time.

In particolare, saranno esclusi dai benefici dell’accordo , gli ex Lsu che potrebbero rientrare nel bacino di cui all’art. 20 legge regionale 8 del 2017, e il personale interessato da commesse perse da Almaviva, poiché farebbe riferimento la c.d. “clausola sociale” di cui alla legge 11/2016 ( che prevede la riassunzione del dipendente nella nuova società aggiudicatrice del bando).

Critica la posizione di Slc Cgil. “L’azienda con gli accordi siglati in questi giorni assieme agli altri sindacati, si è presa altri due mesi di tagli di stipendi,il prolungamento di altri sei mesi di ammortizzatori sociali e il controllo individuale a distanza- sostiene Maurizio Rosso- inoltre, a fronte di tutto ciò, l’eventuale cifra prevista come incentivo all’esodo, non solo non è adesso quantificabile, ma è dilazionata nel tempo , in due tranche, e verrebbe calcolata solo a febbraio prossimo, secondo gli esuberi dichiarati in quel momento. Per di più-prosegue Rosso- l’accordo avrà validità solo se i committenti rinnovano le commesse, e questo vuol dire che è inutile firmare un accordo oggi perché siamo ancorati ad una speranza?”ù

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(nella foto di repertorio, una delle manifestazioni di protesta dei lavoratori).