“ISMETT è un fattore di qualità e di eccellenza che funziona grazie ad una partnership pubblico privato”, a sostenerlo il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, intervenuta in video conferenza al convegno “IRCCS ISMETT: sfide e opportunità per la cura e la ricerca delle insufficienze terminali d’organo” che si è svolto oggi presso l’Istituto Mediterraneo.
“Questo ospedale – continua il Ministro – ha tutti i parametri per avere un livello al di sopra della media nazionale. Serve adesso che sia in grado di fare da traino per la sanita regionale, deve diventare un motore, un acceleratore di eccellenza. Serve fare sistema così da migliorare la rete nazionale. Io credo che il Sud possa avere strutture avanzate così da non esserci differenze con il Nord”.
L’ISMETT è l’ultimo nato fra i 42 IRCCS italiani, a firmare il decreto poco più di un anno fa proprio il Ministro Lorenzin. Al momento, sono 69 i progetti di ricerca attivi presso ISMETT. Il Dipartimento Attività Produttive della Regione Siciliana ha classificato ISMETT al terzo posto tra le infrastrutture di ricerca nel Programma Nazionale delle Infrastrutture di Ricerca. “Questa giornata serve a fare il punto su quanto la Sicilia ha fatto in questi anni in materia di sanità e ricerca – ha sottolineato il Presidente della Regione, Rosario Crocetta – ritengo sia estremamente importante fermarsi a riflettere. Spesso la Sicilia è additata per le sue mancanze ma come Regione abbiamo anche delle eccellenze. ISMETT, ad esempio, è un centro che attrae pazienti da tutta Italia ma anche da altre nazioni del mondo. Tre anni fa la sanità siciliana era in passivo, oggi possiamo parlare di un bilancio positivo”.
Grazie ai suoi progetti di ricerca, sviluppo e formazione ISMETT, ha, già, creato 125 nuovi posti di lavoro, subordinati e parasubordinati. L’età media di coloro che ha ottenuto un contratto di ricerca in ISMETT è di 32 anni. Nel 60 per cento dei casi si tratta di donne, nell’88 per cento dei casi, inoltre, si tratta di giovani che hanno studiato in Sicilia. Di questi il 6 per cento, aveva lasciato l’Isola ed è tornato per lavorare in ISMETT.
“Siamo solo recentemente entrati a far parte dell’elenco IRCCS – spiega Angelo Luca, direttore di ISMETT – al momento siamo l’Istituto di Ricerca più piccolo ma vogliamo dare il nostro contributo per far crescere il sistema di ricerca italiano. Speriamo che l’integrazione con la Fondazione Ri.MED e la nascita del Centro di Biotecnologie sia utile per consentire al nostro Istituto di poter competere con le strutture del Nord Italia”.
Presso ISMETT sono stati eseguiti oltre 1600 trapianti di fegato, rene, cuore, polmone, pancreas in adulti e bambini provenienti non solo dalla Sicilia ma anche da altre regioni Italiane e dall’estero. I risultati, riportati dal Centro Nazionale Trapianti, sono a livello dei migliori centri nazionali e internazionali. “Da ISMETT – ha detto Baldo Gucciardi, assessore regionale della Salute – deve partire un meccanismo virtuoso per elevare gli standard di eccellenza. ISMETT non deve essere una cattedrale nel deserto ma deve far parte della rete per migliorare la rete sanitaria siciliana. In questi anni abbiamo lavorato molto nell’ottica del miglioramento dei costi e degli standard qualitativi. Non tollero più la Sicilia dei luoghi comuni che non riconosce quanto fatto anche dai governi precedenti, come ad esempio ISMETT. Dobbiamo riconoscere anche i meriti, siamo fra le poche regioni che si sono allineate al pareggio di bilancio, siamo ai primi posti per l’abbattimento della spesa farmaceutica. Non possiamo considerare la Sicilia sempre un problema ma riconoscere anche il lavoro svolto”.
“Voglio esprimere il mio apprezzamento – ha detto il sindaco Orlando nel corso del suo intervento – per questo significativo momento che conferma come in Sicilia si possa uscire fuori dalla logica dell’eterno presente e quanto sia importante avere una dimensione progettuale”.
Il sindaco ha anche ricordato i viaggi a Pittsburg di venti anni fa per “cercare di creare le condizioni più adeguate per consentire ai professori universitari del Medical Center per poter venire a Palermo, senza dimenticare il grande impegno dell’assessore alla salute, Alessandro Pagano e dello straordinario ruolo del cardinale Pappalardo nel promuovere la cultura della donazione e dell’allora Ministro della Salute, Rosy Bindi che comprese la straordinaria importanza della
nostra proposta. Oggi – conclude Orlando – possiamo esprimere soddisfazione per ciò che si è fatto e ciò che si farà, perché le esperienze e i progetti di oggi, tra venti anni, saranno realtà grazie alla capacità dei professionisti che operano in questa struttura”.
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