Dopo i danni dovuti agli incendi, ecco i danni indiretti a coltivatori e agricoltori. Occorre prevedere subito ristori per gli agricoltori e gli allevatori danneggiati incolpevolmente dall’ordinanza anti-diossina firmata dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla. È quanto chiede Coldiretti Sicilia. Il provvedimento riguarda l’area di 4 km dove l’Arpa ha riscontrato la presenza dell’inquinante ambientale prodotto dall’incendio nella discarica di Bellolampo dei giorni scorsi. “Gli incendi di in tutta l’Isola – sostiene la Coldiretti Sicilia – hanno danneggiato aziende agricole, distrutto migliaia di ettari di bosco, ridotto in cenere chilometri di macchia mediterranea per questo bisogna subito attivare ogni forma di risarcimento che possa far continuare a lavorare gli agricoltori”.
Cosa dice l’ordinanza
Lavare accuratamente frutta e verdura, evitare di mangiare carne, uova e latte prodotti dopo il 24 luglio nella zona. Controlli a tappeto in un’ampia area della città e limitazioni sulla vendita e sul consumo di alcuni cibi fino a verifiche concluse. Sono tanti i provvedimenti adottati per l’emergenza diossina al termine del vertice tecnico che si è tenuto al Comune di Palermo ieri al Comune, che ha portato all’ordinanza (qui il testo integrale) del sindaco Roberto Lagalla, che ha definito le restrizioni in vigore in questi giorni e per dove. Ordinanza che sarà in vigore per 15 giorni.
La mappa
Si tratta dei quartieri di Cruillas, Cep, Borgo Nuovo, Torretta, parte di Capaci e Bellolampo. I veterinari dell’Asp controlleranno le mandrie che vengono allevate in alcune delle zone interessate e il latte. Per gli esperti i rischi dei valori alti di diossina, determinati dal rogo che ha interessato la discarica di Bellolampo, riguardano non tanto l’inalazione quanto la catena alimentare.
“Un’area di quattro chilometri dove ci saranno delle limitazioni per l’uso di alimenti per elevata concentrazione di diossina e non solo. Disposti inoltre controlli sugli allevamenti in quella zona” ha detto il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, sull’emergenza incendi e sulla diossina sprigionata dal rogo di Bellolampo.
I risultati dell’Arpa
“L’Arpa ha fornito oggi un dato relativo alla diossina che si è sviluppata in coincidenza con la fase acuta dell’incendio. La diossina non pone rischi significativi sul piano dell’inalazione, tanto che non si sono segnalate nelle postazioni sanitarie interventi per irritazioni oculari o disturbi respiratori acuti. Oggi, in attesa di nuovi dati relativi alla presenza di diossina, abbiamo convenuto con tutti i tecnici interessati alcune misure precauzionali da adottarsi in un raggio di 4 chilometri dalla discarica di Bellolampo che prevede alcuni accorgimenti legati al consumo degli alimenti, al lavaggio delle superfici e anche delle strade.
I provvedimenti presi riguardano la particolare cura del lavaggio di prodotti ortofrutticoli di quest’area e abbiamo dato mandato all’Asp di un controllo straordinario sanitario al fine di verificare lo stato e i rischi possibili in allevamenti dove si realizzano prodotti di macellazione o latto-caseari per valutare l’eventuale rischio degli allevamenti stessi”.
La zona
La zona come detto sarà estesa quattro chilometri circa e comprende la zona naturalmente di Bellolampo ma poi anche Baida, Borgo Nuovo, Torretta e non solo, anche una grossa fetta di via Leonardo da Vinci e via Castellana, le provinciali verso Isola delle Femmine e Capaci e i centri stessi.
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