I livelli di povertà a Palermo sono tristemente in crescita. Sono tante le famiglie o i singoli che si rivolgono a centri di assistenza, ad associazioni di volontariato o alle parrocchie per chiedere aiuto.
I dati parlano di oltre 15 mila famiglie che si sono rivolte alla Caritas di Palermo. Ma sono tante quelle che si rivolgono al Banco Alimentare alla Croce Rossa e ai singoli centri che assistono tantissime famiglie. A volte chi chiede aiuto è anche chi ha un posto di lavoro fisso, ma che per varie difficoltà è costretto a vivere in condizioni precarie.
Sono aspetti che riguardano tanti e che non sempre vengono affrontati con le giuste misure e le risorse necessarie. Spesso gli ultimi restano sempre più ultimi e la politica non è sempre attenta a questi temi e alla vita dei poveri.
Chi ha una conoscenza diretta su questi temi è Viviana Raja consigliera comunale di Palermo che da sempre, anche da semplice volontaria, ha dato un aiuto concreto a quanti si trovano ai margini della società. Abbiamo affrontato diversi temi nel corso di una puntata di Talk Sicilia, trasmissione di approfondimento di Blog Sicilia.

Viviana Raja, consigliera comunale di Palermo
Le vampe: la tradizione è solo la scusa dei vandali
prima di entrare nel tema povertà, un argomento al centro delle cronache di questi giorni, quello delle vampe che bruciano in città già dal 17 marzo. “La tradizione esiste ma non è quella a cui assistiamo in questi giorni. me sembra solo una occasione da parte di vandali per continuare a devastare la nostra città, cosa che peraltro fanno ogni giorno. Non è possibile autorizzare l’accensione di fuochi in città, questa è una cosa chiara ed evidente. ma in questi giorni ci sono persone che si ritengono autorizzate. La rap è stata costretta, invece di persare ai servizi alla città, a sgomberare cataste di rifiuti ingombranti ovunque. ma c’è di più. ho visto vecchie vasche da bagno già pronte e piene di bottiglie preparare per lanciarle alla forze dell’ordine. Questa non è tradizione ma vandalismo organizzato”
Povertà a Palermo, fenomeno diffuso
“Quella della povertà nella nostra città è un argomento per me molto triste perché io lo vivo facendo volontariato per con un’associazione che si occupa di dare assistenza ai senza tetto, distribuendo pasti caldi e ascolto. In una sola zona di Palermo tra via Roma, piazzetta della Pace, zona Kalsa e Stazione, sotto i portici di via Francesco Crispi e parte di via Messina Marine diamo un centinaio di pasti. Il concetto di povertà estrema dobbiamo dividerlo in due aspetti. Intanto ci sono una parte di persone che vivono completamente per strada, quindi non hanno un tetto. Poi c’è una parte che invece vivono in alloggi di fortuna. Vuol dire occupano dei magazzini abbandonati, delle roulotte o delle macchine. Oltre ai pasti caldi, forniamo coperte e abbigliamento ma soprattutto cerchiamo di fare ascolto perché l’obiettivo di chi fa questo servizio di strada è quello di provare a recuperare queste persone cercando di inserire in un percorso per migliorare la loro vita.
Dipendenti comunali che vivono in alloggi di fortuna
Ormai la povertà non riguarda solo i senza tetto o quello che non hanno più nulla, Sono poveri anche i dipendenti comunali che dopo una brutta separazione sono costretti a vivere un roulotte perché quello che resta loro non consente di pagare un affitto. Quindi la povertà estrema non è solamente legata al fatto dell’avere un reddito zero, ma riguarda anche chi a volte anche con un reddito sulla soglia della povertà non riuscire a pagare magari un vecchio mutuo o pagare gli alimenti ai figli e rimane oggettivamente con l’impossibilità di avere i soldi per sopravvivere. E di queste storie se ne incontrano sempre più con maggiore frequenza.
I senzatetto trovano sostegno nelle associazioni
Per quanto riguarda i senzatetto che vivono per strada, da volontaria che vive questa questa esperienza, credo che che l’Amministrazione Comunale debba veramente dire grazie a tutte quelle associazioni che collaborano. Per fortuna ne esistono tantissime che quotidianamente ogni sera loro affrontano intemperie caldo freddo non importa festività per andare a portare comunque non soltanto il pasto caldo ma anche l’ascolto perché i senzatetto ci aspettano. Loro sanno che il martedì arriverà Maddalena, che il mercoledì arriva Chicca del giovedì arriverà un’altra persona. Loro sanno e possono contare sulla nostra presenza contro non sono la povertà economica, ma quella affettiva. A noi può sembrare una cosa banale, ma il fatto che questa gente per tante ragioni, è ai margini della società e li rende veramente poveri anche sentimentalmente. Quindi sapere che loro in noi hanno anche un un aspetto affettivo è molto importante per loro.
Picchiare un clochard è da vigliacchi
Leggere di un clochard picchiato crea molto rammaricano. Queste persone ci raccontano che quotidianamente sono vittime di ragazzini che gli lanciano le lattine, le bottiglie di vetro gli buttano per aria le poche cose che hanno. Loro subiscono quotidianamente degli atti di vandalismo. Quindi questa è solamente la punta di un iceberg di problematiche che ci sono attorno al fatto di vivere per strada. Alcuni di loro temono sempre di essere derubati. Spesso sono stanziali perché hanno difficoltà allontanarsi dal loro giaciglio perché sanno che allontanandosi qualcuno li vandalizzata. Uno dei nostri senzatetto è legatissimo al suo cane. Non voleva operarsi al piede e rischiava una cancrena perché temeva di perdere il cane che era la sua unica compagnia. Siamo riusciti a farlo operare solo con il patto che fossimo stati noi ad occuparci di Camilla e che ogni giorno mandavamo a lui le foto della sua inseparabile amica.
Disegno di legge all’Ars per creare un luogo per i cani nei dormitori pubblici
Abbiamo presentato all’Ars un ddl per superare il problema legato all’impossibilità di accogliere nei dormitori anche i cani dei senza tetto. Spesso non vanno dentro le strutture, anche se sono poche, perchè non possono portare con loro il proprio animale. Hanno paura di perderlo. E così come avviene in altre città abbiamo presentato questo disegno di legge per realizzare degli spazi per accogliere oltre al senza tetto anche il loro cane. Ancora il ddl deve arrivare in aula, i tempi della politica non sono veloce però già il fatto che non soltanto sia stato depositato anche lei alcune testate giornalistiche ne abbiano parlato vuol dire che c’è un certo interesse.
I progetti per i senza tetto
Ci sono tanti progetti per quanto riguarda i senzatetto perché nel momento in cui le persone vengono individuati attraverso la Croce Rossa o attraverso le associazioni inizia un iter quando soggetto vuole essere aiutato. Intanto la prima fase è solitamente quella del dormitorio. I dormitori a Palermo ci sono, ma sono pochi, infatti non è facile, non si accede dall’oggi al domani che comunque ci vuole un po’ attesa, si può stare solo per un periodo limitato. La fase successiva al dormitorio che è quella di housing. Qui le persone vengono inseriti e lì parte un progetto per dodici mesi. L’iter prevede il soggetto solo o in condivisione con altri ospiti ed ha il suo bagno o la cucina la sua lavanderia quindi può iniziare ad autogestirsi all’interno della struttura ci sono degli educatori che ti aiutano. Su questi progetti ci si sta lavorando.
La rete delle associazioni
Le associazioni che si occupano dei senza tetto sono in rete. Noi abbiamo delle chat di gruppo dove è il responsabile di associazione si coordina con gli altri. Sappiamo che c’è qualcuno che si occupa di chi vive per strada. Per qualunque necessità siamo sempre informati su quanto avviene. Se c’è bisogno di assistenza di una mano, di un ricovero. Se succede qualcosa siamo informati in tempo reale.
I palermitani sono generosissimi
I palermitani sono generosissimi. Se noi un giorno abbiamo difficoltà a preparare i pasti a me personalmente basta chiamare un’attività commerciale in città e dire mi prepari i primi, i secondi, mi dai delle buste di pane. C’è una realtà eccezionale qualsiasi cosa di cui abbiamo bisogno. Dai vestiti piuttosto che un girello per la persona che non deambula bene che una sedia a rotelle qualsiasi cosa. Io credo fortemente nel potere dei social che per alcuni sono un teatro un’agorà per la polemica. Io invece credo possano essere sfruttati, ottimizzati attraverso le giuste condivisioni. Noi possiamo risolvere i problemi tantissime persone semplicemente, magari levando qualche cosa che teniamo in un garage. Si può fare rete. Lo fanno le associazioni, lo fa il Comune con le associazioni e dobbiamo farlo noi cittadini perché e perché importantissimo.
Date un po’ di amore a chi vive in strada
Tra l’altro io volevo mandare un messaggio a chi ci ascolta quando incontrate dei senzatetto e le persone che vivono per strada o capita che c’è qualcuno in difficoltà per strada fategli una semplice domanda hai bisogno di qualcosa? È una frase che per noi vale niente. Spesso ti chiederanno una bottiglietta d’acqua fresca o un pezzo di pane, o anche niente. Evitate di dare soldi, ma se vi chiedono qualche cosa, soprattutto con l’arrivo del caldo, anche semplicemente una bottiglietta d’acqua. Cerchiamo di andare incontro perché, credetemi, è veramente complicata la viabilità per strada per queste persone e con poco noi possiamo, anche con un gesto d’affetto, riempire il cuore.
La video intervista integrale
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