“Sono a rischio 6500 imprese e oltre 19.000 posti di lavoro”. Gianluca Manenti presidente di Confcommercio Sicilia lancia un accorato appello sul caro bollette. “Servono interventi urgenti altrimenti rischiamo una crisi più grande della pandemia”.
L’intervento del presidente di Confcommercio nella puntata di Talk Sicilia è accorato.
“Chi sta gestendo l’energia ci sta speculando – dice Manenti – e stanno alzando i prezzi in modo esponenziale. Siamo tutti commercianti, tutti siamo imprenditori, siamo molto indignati e siamo soprattutto preoccupati. Allora, a questo punto, siccome siamo un gruppo di interesse interessato, abbiamo chiesto ai prefetti del territorio, ciascuno nei vari ambiti, ciascuno per le loro competenze, di prendere per mano questo problema e risolverlo insieme, visto che in questo momento c’è una campagna elettorale in atto. Non so, con qualità. E però noi dobbiamo affrontare la situazione drastica, che è immediata”.
La situazione è drammatica come dice Doriana Ribaudo, ristoratrice palermitana che ha ricevuto anche lei una bolletta esorbitante. “A giugno avevo ricevuto una bolletta relativa ai consumi di giugno un po’ più alta del solito, sia il ristorante che il bar pasticceria è arrivata una bolletta di circa 14.000 euro a fronte di 4 mila dello scorso anno. A luglio la bolletta è arrivata di 21.900 euro contro i 5500 del luglio 2021. Una mazzata dopo i due ani di pandemia le aziende che già hanno subito parecchio e che devono risanare debiti pregressi – dice Ribaudo – Noi abbiamo siamo senz’armi, cioè le uniche armi che potremmo avere sarebbero quelle di scendere in piazza e bloccare le arterie principali delle grandi città. Perché anche questo credito di imposta che hanno pensato è un insulto alle nostre intelligenze. E’ un insulto alla sua intelligenza. Intanto, perché soltanto per calcolarlo hai bisogno di un consulente. Quindi deve affidarsi a un consulente con dei calcoli farraginosi, un consulente che va oltretutto pagato e parliamo di una percentuale esigua, il 15% della differenza. Io lo sto semplificando, ma non è semplice rispetto ai consumi del. 19 per quanto riguarda la luce. Per quanto riguarda il gas del 25%. Comunque non è immediato. Quindi? Intanto io devo anticipare, devo pagare le bollette o non li ho quei soldi. Poi posso chiedere il credito d’imposta, poi posso aspettare che mi venga dato”.
Comunque il caro bollette non è un’emergenza piovuta dal cielo era abbastanza prevedibile. “Invece di creare una vera economia reale – dice il presidente Manenti – una unione, un’economia virtuosa, un’economia che doveva aiutare le imprese, invece oggi c’è una serie di speculazione che ci stanno mettendo immediatamente sul lastrico. Se non c’è una prospettiva, una prospettiva futura. Allora qua manca la classe dirigente, ma manca la classe che effettivamente politica dirigente che è capace di poter risolvere oppure dare una parvenza di soluzione al problema reale. Il problema non deve essere trascurato. Ecco qua il corpo intermedio, l’organizzazione datoriale che deve ora mostrare il carattere di una risorsa per avere una risoluzione al problema, perché tutti stiamo vivendo lo stesso problema. Giorno 31 agosto ci incontriamo alle dieci con il prefetto di Palermo per avere, dati alla mano, già ho telefonato all’Ufficio studi di Confcommercio che mi sta dando il monitoraggio annuo dell’energia per vedere effettivamente qual è il vero problema. Gli do uno un’informazione da subito. Già, un dato che molto probabilmente la Sicilia ha un caro bolletta superiore a quello di Roma e quello di Milano. Quindi stiamo cercando di capire il motivo perché c’è una così forte speculazione energetica sul territorio siciliano. Questo è un dato che a breve lo stiamo studiando con molta attenzione metterlo sul tavolo della Prefettura e del governo e manifestare questo al governo centrale”.
Una mazzata all’economia generale. “Siamo tutti imprenditori, perché facciamo parte di quella che è la catena produttiva. Noi viviamo soprattutto in Sicilia, di servizi e anche di stagionalità. Il mondo del turismo, della ristorazione, diciamo quasi. Essendo in un’isola ci conosciamo quasi tutti, perché facciamo mercato di riferimento e ci stiamo veramente preoccupando. Ci sono persone che hanno avuto 100.000€ di bolletta, 120.000€, un albergo, 500.000€ di bolletta. Quindi, oltre all’esagerazione della scala energia, c’è qualche cosa che non sta andando nel verso giusto e noi dobbiamo essere lì ad attenzionare che non ci speculano non soltanto dal punto di vista economico, ma anche dal punto di vista della dignità. Sono abbastanza indignato e molto preoccupato su questo, perché molto, molto probabilmente neanche a ottobre. Possiamo ormai resistere allora? A questo punto, come gruppo di interesse interessato, dobbiamo prendere in mano la situazione e la dobbiamo gestire”.
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