Palermo quattro Mandamenti è il nuovo Progetto strutturato dall’Associazione Itiner’ars per presentare diverse iniziative culturali riguardanti la Città di Palermo nel territorio del suo storico “cuore” urbano diviso dal quadrivio di Piazza Vigliena.
Visite, percorsi e passeggiate riguarderanno gli spazi ed i luoghi del centro abitato primordiale diviso nei quattro storici quartieri o mandamenti che si dipartono dai Canti di Città: La Kalsa/Mandamento Tribunali, La Loggia/Mandamento Castellammare, Il Capo/Mandamento Monte di Pietà e l’Albergheria/Mandamento Palazzo Reale.
Le iniziative saranno organizzate nell’ottica di incentivare la valorizzazione e promozione Turistica e Culturale del Centro Storico palermitano, la riscoperta di edifici monumentali e storici, di antiche attività e di manufatti di un tempo caratterizzanti le diverse aree, attraverso la rievocazione fra storia e fantasia, di fatti realmente accaduti o riportati, tra miti e leggende della nostra tradizione popolare.
La passeggiata culturale riguarderà il quartiere o mandamento denominato ” Monte di Pietà o Capo” . Il territorio sarà analizzato dal lato morfologico perché area del transpapireto, dal punto di vista antropologico perché crocevia di genti e razze diverse e soprattutto sede dello storico mercato popolare del “Capo”, dal punto di vista architettonico perché luogo di importanti emergenze monumentali e civili, dal punto di vista artistico per l’inestimabile patrimonio decorativo custodito all’interno delle tante Chiese e Monasteri ivi presenti, dal punto di vista letterario perché territorio di riferimento della leggendaria storia dei “Beati Paoli”. La visita esclusiva all’Oratorio di S. Stefano Protomartire affidato all’Associazione Extroart partner di Itiner’ars, rivelerà gli ultimi interventi di restauro eseguiti sull’impianto originario cinquecentesco, poi decorato magistralmente da quegli abili stuccatori settecenteschi che furono i Serpotta.
Appuntamento il 09 gennaio 2016 a Porta Carini – Via Volturno.
Durata: circa 2 ore.
Quota di partecipazione: € 10,00 a persona ( quota comprensiva di Guida Autorizzata multilingue e contributo per l’Oratorio S. Stefano Protomartire).
Iniziativa solo su prenotazione. La prenotazione va effettuata chiamando il 3384512011/3387228775
www.viviapalermo.com
Le date programmate per le passeggiate possono subire variazioni per cause impreviste o modifiche negli orari. Le passeggiate guidate saranno a gruppo e con un minimo di 15 partecipanti. Eventuali altri ingressi in siti a pagamento non inseriti nel programma restano a carico dei partecipanti.
Dalla via Porta Carini, così chiamata per la monumentale Porta Carini prospiciente la Via Volturno, si percorrerà il quartiere ove sorsero nei secoli passati, palazzi e costruzioni civili ma soprattutto Chiese e Monasteri tra cui la Chiesa dell’Immacolata Concezione o la Chiesa di San Gregorio definita “a chiesa ru baccalà”.
Lungo la via Porta Carini, la via Beati Paoli e la via Sant’Agostino ancor oggi si snoda il mercato popolare “ru capu” con le sue botteghe piene di aromi e spezie che ricordano i “suk” arabi. Tra i vicoli e i cortili delle case popolari si rintraccerà memoria di antichi mestieri desueti come quello dei saponari o dei costruttori delle sedie volanti ormai ricordati solo dalla toponomastica. Lungo il percorso si attenzioneranno i palazzi come il Palazzo Monte di Pietà o il Palazzo Serenario identificato come il Palazzo del Duca della Motta, personaggio del romanzo letterario “I Beati Paoli” narrato da Luigi Natoli.
Tante le leggende popolari sul groviglio di cunicoli che scorrevano sotto tutta la città e le ipotesi sui luoghi di riunione della setta natoliana sparsi nel quartiere ma che la targa marmorea “Piazza Beati Paoli” indentifica in prossimità della Chiesa di S. Maria di Gesù o “Santa Maruzza” o ai canceddi , dove si pensa fosse il leggendario luogo ingrottato adibito a tribunale dei Beati Paoli. A finire lungo la via che porta a Piazza Monte di Pietà, la visita straordinaria all’Oratorio di S.Stefano Protomartire, edificato dalla Compagnia di S. Stefano sul finire del 1500.
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