Scoppia il caso sull’utilizzo della palestra del plesso scolastico Alagna, a Palermo. L’ASD Nazario Sauro, che ha utilizzato recentemente la struttura, ha pubblicato una nota firmata dal presidente Onofrio Giannone nella quale sostanzialmente si accusa la dirigente scolastica Maria Teresa Cannistraro di aver revocato impropriamento la convenzione con la quale la scuola concedeva gli spazi alla ASD. Parole alle quali la preside ha replicato ai microfoni di BlogSicilia, sostenendo che tali accuse sono da considerarsi “false”.

L’accusa dell’ASD Nazario Sauro

A far scoppiare il caso, come sopra ricordato, è stato il presidente dell’ASD Nazario Sauro Onofrio Giannone. Attraverso una nota pubblicata online, l’esponente della società sportive ha stigmatizzato la scelta della preside. “Adesso decine e decine di giovani di Brancaccio e dello Sperone non avranno più l’opportunità di frequentare un luogo che principalmente evita loro le insidie della strada in un territorio a rischio come quello Sud orientale di Palermo – ha scritto –. Da oltre venti anni la nostra associazione svolge un intenso lavoro nei confronti dei ragazzi ai quali, con enormi difficoltà umane ed economiche, diamo la possibilità di svolgere principalmente attività sportive”.

Una scelta alla quale Giannone individua una specifica spiegazione.  “Purtroppo le nostre segnalazioni, per il bene e l’incolumità dei fruitori, non sono state apprezzate con conseguente revoca della convenzione. In ultima istanza intendo segnalare che, attualmente, nelle ore curriculari, agli alunni che frequentano la palestra è vietato l’utilizzo dei bagni della stessa palestra e in alternativa usare quelli del plesso scolastico, avvalorando così la nostra dichiarazione”.

La replica della dirigente scolastica

A replicare alle accuse è proprio la preside del plesso scolastico Alagna Maria Teresa Cannistraro che, ai microfoni di BlogSicilia, ha dichiarato: “Alla richiesta di una manutenzione prevista peraltro dalla convenzione che il Comune di Palermo ha siglato con l’USR (Ufficio Scolastico Regionale), il signor Giannone ha replicato con una lettera in cui indicava una serie di violazioni delle leggi sulla sicurezza che secondo lui avrei commesso. A quel punto, la revoca della concessione era un atto dovuto. Lui non è abilitato ad esprimere tali giudizi. Io ho un RSPP (Responsabile Sicurezza Prevenzione e Protezione) che si occupa della sicurezza dei locali della scuola, il quale ha fatto una valutazione delle condizioni di rischio che non sono assolutamente compatibili con quelle che denuncia lui”.

Secondo la preside, la decisione presa avrebbe provocato una reazione spropositata da parte del presidente della ASD. “A seguito della revoca, ha reagito facendo credere che sono stata io a togliere l’uso della palestra. In realtà è stata azzerata dalle dichiarazioni dello stesso Giannone. Ha inviato una denuncia all’USR dell’ostalità della dirigente scolastica. Successivamente, ha diffamato tra gli abitanti del quartiere l’istituzione scolastica che sarebbe colpevole di togliere ai bambini la possibilità di fare attività sportive, svolte dall’ASD peraltro a pagamento. Ha attribuito alla dirigente scolastico una responsabilità importante ma che in realtà è il riflesso della sua azione“.