CARNIVAL, il grande spettacolo con Salvo Piparo e l’Orchestra Giovanile Siciliana diretta da Alberto Maniaci, debutta domenica 11 febbraio alle 18 al Politeama Garibaldi. Lo spettacolo, con movimenti scenici curati da Silvia Alù, è la proposta accattivante della Fondazione per famiglie e scuole. Lo spettacolo viene replicato per le scuole lunedì 12 febbraio e martedì 13 febbraio alle ore 9,30 e 11,30.
Il Carnevale, le cui origini sono antichissime e si fanno risalire ai Saturnali romani, che si celebravano in onore del nuovo anno, ma anche ai Lupercali e alle Dionisiache greche, ha sempre avuto grandissima importanza e forte richiamo fin dai primi tempi della sua celebrazione, sia per il carattere propiziatorio (l’uso delle maschere serviva a scacciare le presenze demoniache e ad augurare raccolti generosi) sia, e soprattutto, per il senso di libertà da obblighi e ruoli di cui avrebbe goduto la popolazione. Difatti, durante il periodo del Carnevale il popolo poteva concedersi uno smodato godimento di cibo, bevande e piaceri sensuali, e grazie al travestimento poteva godere di un temporaneo sovvertimento dell’ordine sociale scambiandosi i ruoli. Il Carnevale è dunque rivoluzione, divertimento allo stato puro, preziosa valvola di sfogo che prevale sulla routine quotidiana e dove c’è libertà, c’è musica!
CARNIVAL, Carnevale con le percussioni. Perché Carnevale con le percussioni? Già molto prima della nascita della batteria che conosciamo oggi, esistevano strumenti a percussione che l’uomo aveva pensato per tenere il ritmo e gestire il tempo. Alcuni sono antichissimi, mentre altri sono di più recente concezione. L’Africa è da considerarsi a priori come la culla della civiltà primitiva e quindi primo posto sulla terra dove l’uomo ha potuto ascoltare i suoni della natura e riprodurli, costruendo appunto una serie di “oggetti sonori”. Molti di questi sono stati tramandati fino ad oggi e rappresentano gli antenati dei moderni strumenti musicali.
Da sempre il ritmo si accompagna al Carnevale e gli strumenti a percussione sono pertanto gli strumenti musicali che rendono appieno i colori e il clima di questa festa popolare sin dall’antichità.
La festa di Carnevale si apre con La Sinfonia dei Giocattoli di Leopold Mozart. Originariamente conosciuta in Germania come “Kindersinfonie – Sinfonia dei Bambini” è una composizione semplice e di carattere allegro. Fu creata per intrattenere giocosamente sia il pubblico che gli esecutori. In particolare lo spirito giocoso deriva dall’utilizzo di strumenti giocattolo come il tamburo, i sonagli, il triangolo, la tromba giocattolo e strumenti che imitano il suono degli uccelli (il cuculo).
Le musiche scelte per festeggiare il Carnevale vogliono, inoltre, esaltare l’immaginazione, la danza, i colori della musica e donare un pizzico di allegria e un po’ di spensieratezza come lo sono le divertenti e elettrizzanti composizioni musicali di Leroy Anderson spesso accompagnate da effetti speciali. Il senso dell’humour del compositore americano viene espresso in particolare con The Syncopated Clock, da lui composto nel 1945, in cui il tema conduttore è l’esaltazione del ticchettio dell’orologio così come con il brano The Typewriter, scritto nel 1950, in cui è necessaria una macchina da scrivere da utilizzare sul palco come strumento solista o con Sandpaper ballet, composto nel 1954, che affida alla carta vetrata il ruolo di protagonista ovvero con Plink Plank Plunk, brano del 1951, in cui l’intera sezione degli archi si esibisce in un dinamico pizzicato.
Anche la pluripremiata colonna sonora di John Williams per Star Wars (Guerre stellari), che narra in musica le avventure dello Jedi Luke Skywalker e del suo maestro Obi-Wan Kenobi, impegnati nella lotta contro il Lato Oscuro della Forza a fianco dell’Alleanza Ribelle, guidata dalla Principessa Leila, in modo da porre fine al potere dell’Imperatore Palpatine sulla Galassia, contribuisce a creare un’atmosfera fantastica con vere e proprie esplosioni sonore cosmiche.
Il capitolo finale del concerto di Carnevale è dedicato a Leonard Bernstein, capostipite di un nuovo linguaggio musicale, in cui si ritrovano, in una sintesi assai personale, le diverse radici della cultura americana, a partire dalla musica jazz, i ritmi latinoamericani, la lezione della musica colta di ascendenza europea, senza dimenticare la tradizione ebraica, le influenze seminali del cinema, della danza, del musical e del teatro. Nelle Danze Sinfoniche che Bernstein scrisse per West Side Story, rivisitazione in musica del celebre soggetto teatrale di Romeo e Giulietta di William Shakespeare, esplode un Mambo in cui l’energia della danza pulsa di un vigore e un’immediatezza quasi fisica che coinvolge l’intero corpo orchestrale.
Salvo Piparo. L’attore palermitano proporrà la sua lettura del Carnevale, in assoluta libertà, spaziando da Pitrè ai personaggi di una Palermo popolare e schietta, appresa e conosciuta frequentando i vicoli del centro storico. “Racconteremo lo spirito di patate delle maschere significative della città – dice Piparo – Maschere come Nofrio e Virticchio e Petru Fudduni che si esibivano nel Piano della Marina, sino ad arrivare a Peppe Schiera. Maschere che tra frizzi e lazzi prendevano in giro i costumi e il potere.”
Per creare un clima ancor più festoso, é gradita (ma non obbligatoria) la partecipazione degli alunni delle scuole e dei giovani spettatori in costume di Carnevale
Botteghino: biglietteria@orchestrasinfonicasiciliana.it – tel. 091 6072532-533
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