“E’ solo una giornata no”. Un giovane scrittore, Lino Macchisio, subisce l’ennesimo responso negativo. Il flop è la paralisi di un carattere lunatico e malinconico, ma anche la spinta per la ricerca di nuove idee.
Scosso dalle confessioni del nonno, che in una lettera testamentaria rivela il mito del “Venditore”, il ragazzo parte per un viaggio memorabile. Incontri sopra le righe, tradizioni senza tempo e paesaggi esotici di un’isola impossibile, fanno strada verso l’ultima pagina, nonostante la paura di trovarsi al cospetto di un’altra illusione.
“Il venditore di ispirazioni” è una produzione Melqart Productions, realizzata con il sostegno dell’Assessorato Regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, tramite la Sicilia Film Commission, nell’ambito del programma “Sensi Contemporanei”. Il progetto ha partecipato al bando promosso dalla Regione Siciliana, dedicato agli Under 35, per la realizzazione di web series.
La web serie, in otto puntate di circa 12 minuti ciascuna, sarà presentata al pubblico in due date siciliane, la prima è venerdì 13 dicembre al Centro Sperimentale di Cinematografia, ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo alle 16.30. Il secondo appuntamento è in programma per domenica 15 dicembre alle ore 18.00 a Erice al Teatro Gebel Hamed in vico San Rocco.
Nata dall’incosciente entusiasmo di un gruppo di giovani siciliani “Il Venditore di Ispirazioni” è un’avventura gigantesca che li porterà a scoprire la Sicilia più autentica e nascosta. Con perseveranza, tenacia e voglia di fare bene e di fare scoprire al mondo la bellezza della loro terra, realizzano un prodotto seriale e cinematografico che va ben oltre il finanziamento stanziato. Grazie a tanti piccoli ma fondamentali sponsor, passo dopo passo, ripresa dopo ripresa, è nata una serie che intreccia la fantasia ad un territorio, ma anche la storia alla contemporaneità, il sogno e la realtà e in questi miscugli, in questi giri, in questa mescolanza è nata la prima stagione che spera di avere un seguito.
“Il sostegno ai nuovi linguaggi cinematografici – dichiara Manlio Messina, assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana – vuole far emergere il talento di giovani professionisti dell’audiovisivo e incentivare la produzione di prodotti originali e di qualità, girati nel territorio siciliano e capaci di generare interesse verso luoghi, identità, specificità culturali che sono espressione della Sicilia; anche questo è un modo di promuovere la creatività e l’occupazione giovanile”.
“Già nel 2015, – aggiunge Alessandro Rais, direttore della Sicilia Film Commission – intuendo la portata dell’interesse nei confronti di un linguaggio cinematografico che trova sempre più attenzione tra i giovani, la Regione Siciliana, tramite la Sicilia Film Commission – nell’ambito del programma Sensi Contemporanei – pubblicò un bando, primo del suo genere in Italia, per la realizzazione di web series, rivolto a giovani scrittori, sceneggiatori, registi e videomaker. Siamo lieti di vedere giungere oggi a compimento un altro di questi progetti”.
La serie nasce da un testo scritto dal regista Francesco Murana quando aveva 18 anni, ispirato dal sogno di una lettera che suo nonno materno (mai conosciuto nella realtà) gli chiese di scrivere per sua nonna Gioia. La lettera in dialetto siciliano appare oggi nell’ottava puntata della web serie. “Questo per me è estremamente significativo – dice Francesco Murana – perché essere portatori di messaggi, quei messaggi che non stanno né in cielo né in terra, è la cosa più importante del mio lavoro”. A proposito delle riprese Francesco ha raccontato: “Abbiamo girato sotto la grandine, in preda al tagliente strapotere del vento, sui promontori, immersi nell’acqua, sotto terra, nelle grotte, vivendo a pieno l’esagerata offerta degli elementi naturali siciliani. Abbiamo assaporato qualunque preparato gastronomico, bevuto di tutto, dormito negli hotel e nei dormitori scout. Abbiamo percorso infiniti km, con e senza pesi, abbiamo bucato più volte, girato nel fango e nella stanza in cui ha dormito Garibaldi. Niente ci ha fermato”.
La serie è stata girata tra Erice, la Valle del Belice (Gibellina, Salemi, Poggioreale), Calatafimi – Segesta, lo Stagnone di Marsala e vari territori lungo la costa trapanese. Il viaggio psicologico e a tratti drammatico del protagonista Lino è fatto di incontri, che nutrono la sua sensibilità e lo mettono di fronte a nuove avventure, parallele alla sua continua ricerca di suggestioni e d’ispirazione. Figli del mare, della terra o mascalzoni, i personaggi che incontra conducono lo scrittore da un’atmosfera all’altra, soddisfano un’esigenza di appagamento emotivo, sono compagni del suo viaggio verso l’ispirazione.
“I personaggi e i fatti narrati sono immaginari, è autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce” – dice il produttore esecutivo Peppe Zummo – “Molti di voi ricorderanno la storica frase tratta dal film Le mani sulla città di Francesco Rosi la cui antitesi non lasciava alcun dubbio allo spettatore nello spiegare dinamiche che attanagliavano l’Italia di quegli anni. Non sono qui alla ricerca di stereotipi, né tantomeno per fare paragoni col capolavoro del Maestro, ma devo dire che il giorno in cui Francesco Murana mi raccontò del suo progetto, la prima cosa che mi venne in mente fu proprio quella frase”.
“Il Venditore è stato un atto di coraggio, un atto di orgoglio.” – dice Danilo Fodale, attore protagonista – “Corse contro il tempo, ostacoli economici e di mezzi tecnici, sorte avversa e imprevisti del demonio. Superare quelle difficoltà è stata una manifestazione di crescita. Il mio, il nostro Lino ha dovuto affrontare tutti i requisiti del viaggio. Ma per capire bene di cosa parlo va vista la serie”.
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