“Siamo al paradosso per cui il tavolo regionale che riunisce i leader del centrodestra partorisce soltanto buoni propositi, mentre gli accordi sui nomi si siglerebbero su base locale e su altri tavoli trasversali, fuori dalla coalizione, dalla logica politica e dal buon senso”.

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Cadono nel vuoto gli appelli all’unità del centrodestra e il tavolo regionale per la scelta dei candidati Presidenti de sei Liberi Consorzi in vista della elezioni del 27 aprile naviga questo un naufragio annunciato.

Agrigento fra i pomi della discordia

 

 

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Lo sottolinea il capogruppo della Dc all’Ars Carmelo Pace secondo cui “Nonostante gli appelli all’unità e la disponibilità della DC e degli altri partiti della coalizione a convergere, anche in provincia di Agrigento, su un nome unitario, sembrerebbe che alcuni partiti nostri alleati si siedano ufficialmente con noi nel tavolo regionale per poi confabulare al contempo in provincia di Agrigento, con i nostri oppositori politici mettendo a repentaglio non solo una vittoria schiacciante del centrodestra unito, ma gli equilibri stessi della coalizione”.

Accordi trasversali Fi e MpA con Pd e 5stelle in vista

Come mai, anziché rispondere ai numerosi appelli all’unità (cosa che hanno fatto DC, Fdi, Lega e Noi Moderati), ci si siede con il Pd e i 5 Stelle, acerrimi oppositori del Governo Schifani? Perché buttare alle ortiche una vittoria scontata del centrodestra e investire sulla rottura della coalizione? Quale vantaggio porterebbe al centrodestra, agli equilibri della coalizione e al governo regionale in carica un accordo con le opposizioni?

Per il parlamentare agrigentino “un’intesa tra Pd e Movimento 5 stelle allargata a pezzi di centrodestra sarebbe un’ipotesi impraticabile, politicamente innaturale, figlia di un accordo capestro che nulla ha a che vedere con le dinamiche d’Aula e con la maggioranza che sostiene lealmente il Governo Schifani.

Il campo largo in salsa agrigentina

Non potrei credere che il famigerato “campo largo” in provincia di Agrigento stia lavorando a questo clamoroso inciucio. Sarebbe davvero clamoroso. “Mi chiedo come gli stessi partiti che a Palermo si siedono al tavolo del centrodestra, possano poi in provincia confabulare col Pd e i Cinque stelle destabilizzando la coalizione di centrodestra che sostiene il Governo Schifani”.

L’appello agli alleati

“Rinnovo pubblicamente, – aggiunge Pace – dopo averlo fatto all’interno dei tavoli regionali e informalmente con i diretti interessati, affinché anche tutti gli elettori del centrodestra ne siano opportunamente e ufficialmente informati, la disponibilità della DC, ma anche degli partiti della coalizione, a trovare un’intesa su un candidato condiviso da tutti, senza diktat romani o palermitani. Mi auguro che anche Forza Italia ed MPA in provincia di Agrigento possano sedersi nel loro unico tavolo naturale, che è quello del centrodestra, per scegliere tutti insieme il miglior candidato per un centrodestra unito, mettendo da parte eventuali accordi politici improbabili.
Nessuno ha imposto nomi, solo ripetuti appelli al buon senso per trovare una sintesi condivisa che, vincendo insieme, rafforzi la coalizione di centrodestra”.

Anche questo voto avrà conseguenze sugli equilibri politici

L’esito del voto ha sempre un’incidenza sugli equilibri politici che può portare a un rafforzamento o a un indebolimento della compagine di governo.

“Se, al netto di questi appelli, – conclude – in provincia di Agrigento non ci sarà un candidato espressione di tutto il centrodestra, ne prenderemo atto con la consapevolezza che la responsabilità della rottura della coalizione è da ascrivere esclusivamente a decisioni incomprensibili che non condividiamo e dalle quali prendiamo le distanze”.