Continua ancora il dramma dei pagamenti dell’agricoltura biologica in Sicilia. Dopo un bando che nel 2013 ha lasciato fuori più di duemila aziende, adesso con il nuovo bando indetto nel 2015 più di tremila rischiano di essere escluse a causa dei problemi di malfunzionamento del sistema informatico gestito da Agea.
“Una situazione che è già stata denunciata a novembre – dice il presidente dell’associazione Unione allevatori Sicilia Carmelo Galati Rando – e successivamente a febbraio con un incontro in prefettura a Palermo, ma senza alcuna risposta. Abbiamo già costituito comitati spontanei di occupazione permanente dei consigli comunali per manifestare tutto il nostro disagio e l’assurdità di un sistema condizionato al funzionamento dei sistemi informatici. Adesso dopo 4 anni di attesa c’è il rischio, addirittura di essere esclusi dopo l’approvazione delle graduatorie definitive”.
“Per questo motivo prosegue Galati – circa 50 aziende agricole hanno già depositato un ricorso al Tar, patrocinato
dagli avvocati Salvatore Cittadino e Massimo Cavaleri. “E’ la strada per evitare che migliaia di aziende vengano escluse dal bando senza possibilità di accertare e provare che al momento della presentazione della domanda possedevano i requisiti richiesti – spiega l’avvocato Cavaleri – e che il sistema allo stato riscontra negativamente senza alcuna motivazione”.
Una situazione umiliante – conclude Galati – per una categoria che lavora duramente e che è costretta a sottomettersi
a un sistema informatico per ottenere quello che tutte le altre aziende europee ottengono facilmente senza l’intermediazione di una burocrazia fredda e cieca”.
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