Gli agricoltori siciliani hanno deciso di alzare la voce, dichiarandosi pronti ad organizzare prossimamente una protesta a Palermo. E’ quanto annunciato questa mattina di Franco Calderone, volto noto del fronte palermitano della protesta e fra i primi a scendere in piazza nell’ambito delle rivendicazioni di lavoratori ed imprenditori del settore primario dell’Isola. Gruppo che questa mattina si è riunito a Palermo, nell’ambito di una conferenza stampa indetta in merito all’utilizzo di glifosato nella coltivazione del grano importato dal Canada. Ed è proprio la tutela rispetto alla concorrenza estera una delle principali rivendicazioni degli agricoltori siciliani, i quali hanno dichiarato la volontà di costituire il movimento “La Sicilia alza la voce”. Ciò per potere organizzare al meglio le future manifestazioni in Sicilia.

Calderone: “Faremo grande manifestazione a Palermo”

La battaglia del movimento agricolo è partita ad inizio gennaio, con il primo presidio indetto dallo stesso Calderone in quel di Bolognetta. Da allora in poi, le manifestazioni non si contano più. Le ultime, questa settimana, hanno interessato il porto di Pozzallo (luogo nel quale gli agricoltori hanno bloccato dei camion pieni di grano canadese) e allo svincolo di Resuttano, sulle Madonie (dove un corteo con centinaia di manifestanti ha marciato sul raccordo della A19 Palermo-Catania). I presidi territoriali  hanno certamente attratto l’attenzione dell’opinione pubblica, ma non quella della politica.

Pochi i provvedimenti presi dal Governo regionale e nazionale secondo gli agricoltori. Per questo, gli esponenti del movimento hanno deciso di spostare la protesta dall’entroterra verso Palermo. “Non avendo avuto nessun riscontro dalle istituzioni, noi agricoltori siamo costretti a metterci tutti insieme e ad alzare il livello – ha dichiarato ai nostri microfoni Franco Calderone -. La politica, dopo 45 giorni, non è stata capace di chiamarci e capire quali sono le nostre problematiche. Faremo una grande manifestazione a Palermo. Dovranno sentirci. E non sarà l’unica mobilitazione“. Mobilitazione che, secondo Calderone, avrà tempi ed obiettivi precisi. “Daremo dei tempi tecnici al presidente della Regione, fornendo alcuni punti da realizzare entro un mese. Nel momento in cui non facessero nulla, richiameremo la gente e la faremo venire a Palermo. E continueremo così ad oltranza“.

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