Pozzi a secco. Campi aridi. Grano ormai secco e difficoltà nel reperire il fieno per mantenere il bestiame. Gli agricoltori siciliani scendono nuovamente in piazza. La concentrazione dei manifestanti è prevista al Foro Italico di Palermo a partire dalle 7.30. A capitanare il gruppo sarà la Coldiretti Sicilia, la quale guiderà il corteo che partirà da piazza Marina verso la sede della presidenza della Regione Siciliana. Fatto per il quale l’Ufficio Mobilità del Comune di Palermo ha emanato un’ordinanza (la numero 631 del 24 maggio 2024) con la quale impone il divieto di sosta con rimozione coatta su tutto l’asse di piazza Indipendenza dalla mezzanotte alle 18 del 28 maggio. A causa della manifestazione potrebbero verificarsi alcuni disagi alla viabilità.
Quella di oggi è la prima grande manifestazione dopo le mobilitazioni invernali. Il nemico di lavoratori ed imprenditori del settore primario non si chiama più Green Deal (almeno per il momento), ma bensì siccità. Un fenomeno che sta mettendo in ginocchio un intero settore e che rischia di manifestare i propri effetti anche su altri campi dell’economia, come ad esempio il turismo e la gestione delle utenze private. A fornire i dati sui danni prodotti dalla siccità sull’agricoltura siciliana è la stessa Coldiretti. Oltre il 70% del grano e del fieno siciliano è andato perso. Ortaggi e frutta sono ormai secchi a causa dell’insufficienza di acqua. Perdite che, secondo la sigla sindacale, si verificano “per via di tubi fatiscenti che fanno disperdere l’acqua che costa cifre astronomiche”.
“In questi giorni – sottolinea Coldiretti Sicilia in una nota – stanno arrivando bollette con importi stellari. Si parla anche di 32.000 euro per campi sempre più secchi. E del resto i consorzi di bonifica commissariati da oltre 30 anni rappresentano uno dei grandi fallimenti della politica regionale. Anni di emendamenti, riunioni, commissioni che non hanno portato a nulla. Anche gli aiuti indicati dal Governo regionale non serviranno se non arriveranno subito. Incrementare carte su carte non è un aiuto, bensì aumenta le difficoltà di tutti i comparti”.