Palermo

Aggressioni ai medici, percorso di coppia medico paziente per prevenire violenza

“Ascoltare il tempo necessario, rispetto e consapevolezza dei diritti e doveri reciproci. E’ questa la migliore cura della coppia medico-paziente prima che la relazione arrivi ad una rottura insanabile, che può ancora essere recuperata con la partecipazione di tutti, professionisti della sanità e cittadini. Questo incontro è la prima tappa di un cammino pensato per sviluppare nuove strategie da sottoporre all’assessorato regionale della Salute con cui ci confronteremo costantemente per recuperare il tempo perduto”. Lo ha detto il segretario regionale di Cittadinanzattiva Giuseppe Greco intervenendo alla tavola rotonda “Aggressioni ai danni degli operatori sanitari, diritti e doveri”, organizzata a Villa Magnisi (Palermo), sede dell’Ordine dei medici di Palermo.

In linea con Cittadinanzattiva, “come in una coppia allargata” il presidente dell’Omceo Toti Amato ha riunito attorno a un tavolo i presidenti degli ordini dei medici provinciali, delle professioni sanitarie, dei giornalisti di Sicilia, rappresentanti sindacali e delle associazioni, e cittadini. Obiettivo del primo incontro: condividere e diffondere nei territori l’approccio alla “terapia” suggerito dalla nuova campagna informativa “Cura di coppia”, sintetizzato in un vademecum e un decalogo, che richiama medici e pazienti a dieci diritti e dieci doveri. Un progetto nato dopo “le 25mila segnalazioni arrivate in un anno attraverso la nostra rete del Tribunale dei diritti del malato, di cui la gran parte riguarda proprio la relazione con il medico che non presta adeguata attenzione” ha detto Tiziana Nicoletti, project manager di Cittadinanzattiva.

Il vademecum è stato pensato sul solco della “Guida per il paziente che si ricovera in ospedale“ e “Relazione medico paziente“ realizzati dal Comitato regionale di Bioetica con il contributo di Giuseppe Greco e del vicepresidente dell’Omceo di Palermo, Giovanni Merlino, che ha evidenziato il valore culturale della campagna e certe “ipocrisie”. “Una tra le tante – ha detto Merlino – il pensiero comune secondo cui gli episodi di violenza sarebbero il frutto della esasperazione di estenuanti attese. Se così fosse, non si spiegherebbero le ultime aggressioni, come quella subita da un collega palermitano in una corsia di un ospedale universitario, o quelle nelle guardie mediche e all’interno degli studi professionali. Purtroppo si tratta di una deriva di inciviltà sempre più pericolosamente diffusa, che colpisce anche gli insegnanti nelle scuole, i vigili urbani. Per fronteggiarla servono strumenti di condivisione, arricchimento e di crescita culturale”.

Nel cammino verso la ricostruzione della relazione “è necessario anche avviare un percorso concreto di umanizzazione – ha detto il presidente dell’Ordine dei medici di Caltanissetta Giovanni D’Ippolito – Se al centro c’è il malato, il medico deve trasferire al paziente competenza e terapia in modo semplice e comprensibile perché il tempo dedicato alle informazioni è tempo dedicato alla cura”.

Molti sono i fattori che minano la professione medica, danneggiando la relazione medico-paziente e il successo delle cure, dalle carenze organizzative e disposizioni inadeguate, alla facilità di accesso alle informazioni e le fake news. Fiducia e credibilità: “Sono la nostra stessa sfida, i medici devono riacquistare la fiducia dei pazienti, i giornalisti quella dei lettori”, ha sottolineato Giulio Francese, presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, condividendo appieno l’approccio della campagna.

Il sovraffollamento delle aree emergianziali, come i pronto soccorso, genera stress e ansia nei pazienti come nei familiari, dunque sono i luoghi più a rischio. “Le aggressioni di medici e personale sanitario non sono altro che il risultato della crisi medico-paziente” ha detto Andrea Supporta, coordinatore regionale del Tribunale dei diritti del malato, chiedendo all’assessore della Salute un contributo più diretto, anche verificando di persona le condizioni di lunga attesa delle strutture ospedaliere.

L’incontro di Villa Magnisi è stato il terzo dei quattro appuntamenti regionali della campagna nazionale “Cura di coppia”, promossa da Cittadinanzattiva con il patrocinio di Abbvie e Fnomceo.

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