Da una parte chi condanna le aggressioni e gli insulti all’amministratore della Rap, Girolamo Caruso, dall’altra chi invece fa quadrato sui lavoratori esausti di attendere i tempi infiniti della burocrazia. Anche di fronte ad episodi come quello accaduto ieri la politica palermitana riesce a dividersi.
La difesa a Caruso, senza se e senza ma
Senza se e senza ma è la presa di posizione del consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Antonino Randazzo: “Nel condannare fermamente quanto è avvenuto ieri in piazzetta Cairoli, – scrive – esprimo la massima solidarietà al presidente della Rap, Girolamo Caruso. A lui rivolgo l’invito a proseguire il coraggioso lavoro di riorganizzazione dell’azienda che passa dagli iter avviati per l’assunzione di nuovo personale necessario a migliorare il servizio di gestione rifiuti attualmente carente”.
Dalla parte degli operai che attendono
Ha sfumature opposte invece la presa di posizione di Massimo Giaconia, consigliere comunale del gruppo “Avanti Insieme”: “Sono veramente dispiaciuto per come sono andate le cose ieri in piazzetta Cairoli, tra il gruppo dei dipendenti Reset, che da ben due anni attendono una risposta per la definizione del loro passaggio in Rap attraverso la mobilità interaziendale, e l’amministratore unico Caruso. Le reazioni scomposte, seppur verbali, sono in ogni caso da evitare, ma queste persone non sono dei violenti e ne tantomeno dei delinquenti, e su questo nessuno può dire il contrario. Lo sappiamo tutti che queste persone da due anni presidiano la sede della Rap in attesa di una risposta chiara e definitiva che, purtroppo, non è mai arrivata e nonostante ciò il loro comportamento è sempre stato pacato e civile. La loro, ripeto senza voler giustificare nessun tipo di reazione scomposta, credo sia rabbia, delusione, frustrazione, frutto di una estenuante e infruttuosa attesa che oramai dura da due anni, fatta solo di promesse e buoni propositi. Credo che oramai si sentono presi in giro. Se non vengono seguiti dai fatti, le parole non contano, non servono, non valgono nulla, per questo invito ancora una volta l’Amministrazione Comunale, nelle persone del sindaco e dell’assessore Marino e l’amministratore unico della Rap Caruso, a chiudere definitivamente questa vicenda. Se il Comune e la stessa Rap, ritengono che la mobilità interaziendale non è più percorribile che lo dicano subito, e chiaro, queste persone meritano di sapere la verità. Basta attese inutili e snervanti”.
L’episodio accaduto ieri
Ieri l’amministratore unico della Rap Girolamo Caruso è stato costretto a lasciare gli uffici di piazzetta Cairoli scortato dagli agenti della polizia dopo essere stato aggredito e minacciato da una delegazione di operai Reset che chiedeva di accelerare il passaggio in Rap. A mezzogiorno una delegazione di dipendenti Reset ha voluto incontrare l’amministratore per sollecitare l’assorbimento del personale Reset nella partecipata Rap. Si tratta di circa 90 dipendenti che rientrerebbe infatti in un atto di indirizzo dell’amministrazione comunale ormai datato anni, e ciò perché la precedente governance di Rap aveva espresso parere negativo con un verbale di consiglio di amministrazione. Caruso ha ricevuto la delegazione esortando i presenti alla pazienza dal momento che sta cercando, come già detto loro in precedenza, un nuovo percorso giuridico e aziendale che porti all’ingresso in Rap dei dipendenti Reset. Gli animi si sono surriscaldati nel nutrito gruppo di dipendenti Reset che attendeva i colleghi in delegazione nell’atrio di piazzetta Cairoli. Non sono mancati insulti e minacce, al punto che gli agenti della Digos ha invitato Caruso ad attendere l’arrivo di rinforzi della polizia prima di uscire dagli uffici.
Ottavio Zacco “Molto dispiaciuto per accaduto”
“Sono molto dispiaciuto di quanto accaduto all’amministratore unico di Rap”. Lo dice Ottavio Zacco, consigliere comunale di Italia Viva che aggiunge: “Conosco alcuni dei 94 reset e sono brave persone, forse un pò folcloristici, alcuni con un tono di voce alto e tutti stanchi di essere presi in giro. Stanchi di vedere rimbalzare le competenze e le responsabilità tra amministrazione e Rap e stanchi di essere presi per stupidi”.
L’esponente di Italia Viva prosegue: “Io non credo che abbiano minacciato l’amministratore di RAP, sicuramente qualcuno di loro ha alzato troppo il tono della voce, ma è brava gente, è gente che in questi anni è stata illusa da gente senza pudore e senza scrupoli. Adesso dopo anni, il passaggio interaziendale tra Reset e Rap diventa illegittimo, dopo numerosi pareri e dopo aver coinvolto bravi professionisti palermitani, immagino a pagamento, che a quanto sembra hanno risposto con pareri favorevoli… improvvisamente diventa illegittimo”.
E conclude: “Adesso qualcuno si vuole lavare le mani trasformando questi lavoratori in delinquenti, non è corretto. Concludo, condannando ogni atto di violenza se mai fosse accaduta e chiedendo al Sindaco di assumersi la responsabilità nei confronti di queste persone, facendo chiarezza e dicendo la verità, se il passaggio lo vuole fare o no, senza colpevolizzare Rap, Sindacati, lavoratori, ecc.”.
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