La denuncia

Aggressione agente Pagliarelli, Di Giacomo “Non registriamo da parte dei media nazionali la stessa attenzione mostrata per i fatti di Trapani”

“Purtroppo rispetto all’aggressione subita nel carcere di Pagliarelli da un agente penitenziario che ha rischiato di perdere un occhio non registriamo da parte dei media nazionali (ad eccezione di quelli siciliani) la stessa attenzione mostrata per i fatti di Trapani”.

È il commento del segretario generale del S.PP. Aldo Di Giacomo per il quale “l’attività del poliziotto che nello svolgere il proprio compito ha perquisito una cella dove sono stati trovati oggetti non consenti diventa una sorta di normale rischio di lavoro. A differenza di quanto accade, giustamente, per la sicurezza sui posti di lavoro, nel carcere invece l’aggressione, come le continue malattie professionali derivanti dalle condizioni stressanti di lavoro, sono considerate “ordinaria amministrazione”.

Almeno noi non vogliamo aspettare la vittima sul lavoro anche in carcere come purtroppo accade nel Paese in tanti posti di lavoro. È da troppo tempo che chiediamo all’Amministrazione Penitenziaria, al Ministero, al Parlamento di intervenire ed invece – aggiunge – l’unica risposta che registriamo è fatta di comunicati formali, senza darci ascolto.

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Pertanto – continua Di Giacomo – siamo decisi ad alzare il tono della mobilitazione con il nostro tour nella prossima settimana nelle carceri della Sicilia per accendere i riflettori sulle condizioni di lavoro degli agenti penitenziari. Noi non ci stiamo ad accettare “l’ordinarietà” per quanto accade e riteniamo che lo Stato come ha la responsabilità delle persone che ha in custodia ha anche la responsabilità di garantire condizioni di lavoro normali per i suoi servitori”.

Aggressione a poliziotto al Pagliarelli, la denuncia di Uilpa “È mostruoso, carcere sovraffollato del 120%”

“Ha rischiato di perdere un occhio il poliziotto penitenziario vittima di una vile aggressione, del carcere di Pagliarelli, nel corso di una perquisizione della cella dove sono stati trovati oggetti non consenti. Il detenuto si è scagliato contro prendendoli a calci e pugni”. Lo dice Gioacchino Veneziano segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria Sicilia.

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Le parole di Veneziano

“E’ davvero mostruoso, ma siamo sicuri che non tutti capiranno o vorranno capire che in questo periodo nei penitenziari italiani chi opera rischia di finire all’ospedale oppure sotto processo. Il carcere di Palermo Pagliarelli ha presenti– insiste Gioacchino Veneziano – 1376 detenuti su una capienza disponibile di 1156 posti, con un sovraffollamento del 120%, con ben 20 aggressioni fisiche nei confronti dei lavoratori dall’inizio dell’anno, con una carenza di Polizia Penitenziaria pari a 120 unità, quindi costretti a turnazioni da caporalato con l’accumulo di stress psico-fisico davvero pesante che oramai ha raggiunto livelli pericolosi.

Riteniamo incredibile il silenzio del ministro della Giustizia, e del capo del Dap in questo momento pericoloso ed incandescente, perché tra sovraffollamento, la carenza organica e strutturale, con un alta presenza di malati psichiatrici e tossicodipendenti, i lavoratori della polizia penitenziaria si meriterebbero vicinanza e solidarietà”.

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