È stato colpito dal familiare di un utente con un pugno in testa mentre svolgeva il suo lavoro di volontario del servizio civile all’Ospedale Cimino di Termini Imerese. È la bruttissima disavventura di un giovane di 23 anni, che si trovava all’interno di una stanza del nosocomio insieme ad un collega, aggredito da una persona che accompagnava la moglie ad una visita ambulatoriale. Il ragazzo è stato strattonato e colpito con un pugno.

Faraoni, “Condanniamo fermamente aggressione, Asp parte civile”

“Condanniamo con la massima fermezza un’aggressione inspiegabile ai danni di un giovane che sta maturando la propria esperienza di volontario del servizio civile nel nostro ospedale di Termini Imerese – ha detto il direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni – siamo sgomenti di fronte ad una violenza crescente verso operatori che con dedizione ed impegno svolgono il proprio lavoro. L’Asp si costituirà parte civile a supporto e sostegno di un giovane al quale va la massima solidarietà mia personale e dell’intera Azienda”.

Dopo l’aggressione, il giovane è stato preso in cura dai medici del Pronto Soccorso dello stesso Ospedale che, dopo tutti gli esami del caso, hanno dimesso l’operatore.

L’aggressione al pronto soccorso del Policlinico di Palermo

Nelle scorse settimane si sono registrati altri episodi di violenza nei confronti del personale sanitario. Questa volta è toccato ad un autista soccorritore al pronto soccorso del Policlinico, lo stesso è stato aggredito da una donna di 66 anni con le stampelle.

“Siamo sotto attacco,  i presidi ospedalieri come nel Far West – ha dichiarato Giovanni Ferraro Coordinatore regionale UGL salute 118 – il collega oggetto di violenza a cui va tutta la nostra solidarietà è un dipendente della SEUS  fortunatamente sta bene, ha riportato  contusioni alla spalla e in altre parti del corpo, condanniamo fermamente  questi esodi di intolleranza sempre più frequenti  ed invitiamo l’utenza ad essere più rispettosa  del personale sanitario di ogni ordine e grado”.

Oliveri, “Atto di inciviltà, gravissimo e ingiustificabile”

“Desidero manifestare la mia piena solidarietà e il mio sostegno all’operatore volontario in Servizio Civile Universale, aggredito mentre svolgeva il suo servizio all’ospedale di Termini Imerese”. E’ quanto dichiarato dal presidente dell’Aress Fabiola, Roberto Oliveri. “E’ un atto di inciviltà gravissimo ed ingiustificabile da condannare con forza – ha aggiunto Oliveri. L’Aress Fabiola si costituirà parte civile nella vicenda che ha coinvolto il giovane operatore volontario”.