Un uomo di 57 anni proprietario di un appezzamento di terreno è stato denunciato a Carini (Palermo) per minacce gravi e violenza privata. Tutto sarebbe iniziato nel corso della trattativa per l’acquisto di un terreno al Parco degli Ulivi. L’uomo avrebbe ricevuto alcune rate, ma poi la compravendita si sarebbe incrinata.

L’aggressione

Le vittime un giovane di 24 anni e la sua compagna di 21 anni al secondo mese di gravidanza che teneva fra le braccia suo figlio di 2 anni. Dopo la lite la giovane mamma è stata trasportata all’ospedale Cervello nel reparto di ginecologia. I due hanno chiamato i carabinieri chiedendo aiuto perché l’uomo di 57 anni li avrebbe bloccati e minacciati.

L’uomo portato in caserma

Il giovane ha raccontato ai militari che nonostante avesse pagato alcune rate per arrivare alla somma di 10 mila euro per il prezzo pattuito per l’acquisto del terreno, il venditore non avrebbe rilasciato alcuna ricevuta che attestasse il pagamento della somma. L’uomo è stato rintracciato e portato in caserma. Addosso gli sarebbe stato trovato un coltello con il quale avrebbe minacciato la coppia.

La lite a Catania

Il giudice ha definito l’aggressione come un “gesto organizzato, studiato e infine eseguito sulla scorta di un moto di rabbia, ma sulla base di una sostanziale pianificazione”. Le due indagate, Agata Vitanza e Rosa Alessandra Gennamari, entrambe di 42 anni, sono accusate di tentato omicidio e lesioni personali aggravate da futili motivi. La premeditazione sarebbe evidente nell’acquisto della benzina in un distributore di piazza Bovio e di un accendino in un tabacchino, documentati dalle telecamere di videosorveglianza. Le due donne, dopo aver fatto un giro di ricognizione, si sono accorte della presenza di un gruppo di persone sul luogo dell’aggressione, circostanza che non le ha fermate.

La ricostruzione dell’aggressione

L’aggressione è avvenuta in via Luigi Capuana ai danni di Giusi, una donna di 26 anni. Le due indagate hanno cosparso la vittima di liquido infiammabile e le hanno dato fuoco. Solo il pronto intervento di alcune persone presenti, che hanno soccorso Giusi e l’hanno trasportata in ospedale, ha evitato il peggio. Il giudice per le indagini preliminari ha sottolineato come l’azione fosse chiaramente finalizzata a causare la morte della vittima.

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