I carabinieri della compagnia di Bagheria hanno arrestato un uomo di 35 anni, di origini palermitane ma da tempo residente in provincia accusato di rapina. Il giovane mentre si trovava su una delle vie principali di Altavilla Milicia, dopo aver strattonato la sua ex convivente 23enne le portava via il telefono cellulare danneggiando i tergicristalli dell’autovettura di una donna, che ha assistito alla scena, è intervenuta in soccorso della vittima.
I carabinieri hanno arrestato l’uomo, che durante il tragitto verso gli uffici della Compagnia di Bagheria, con un calcio, ha sfondato il finestrino posteriore dell’autovettura di servizio. L’arrestato, pertanto, è stato anche denunciato in stato di libertà anche per il reato di danneggiamento aggravato.
L’arresto è stato convalidato dal gip Termini Imerese che ha disposto per l’indagato la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
Poche settimane fa, i carabinieri di Melilli hanno arrestato un 62enne in esecuzione di un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare emessa dal Tribunale di Siracusa. L’uomo, indagato per maltrattamenti nei confronti della ex compagna, lo scorso mese è stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa ma avrebbe violato le prescrizioni continuando a telefonare e a inviare messaggi alla donna, anche in tarda notte, e in un’occasione l’avrebbe avvicinata all’interno di un bar.
I militari hanno prontamente segnalato le violazioni all’Autorità giudiziaria che ha emesso il provvedimento di aggravamento a seguito del quale l’uomo è stato posto ai domiciliari nella sua abitazione con l’applicazione del braccialetto elettronico.
Poco prima, i carabinieri hanno arrestato a Catania per maltrattamenti in famiglia, nei confronti della ex moglie, Nunzio Zuccaro, 62 anni, mafioso che ha precedenti per due omicidi, sequestro di persona, occultamento di cadavere, associazione di stampo mafioso e rapina. La misura cautelare in carcere è stata chiesta ed ottenuta dalla Procura etnea nell’ambito dell’attività investigativa svolta dai carabinieri. A denunciare l’uomo è stata la donna. Le indagini hanno fatto luce sulle condotte messe in atto dall’indagato nei confronti della donna dal 2019, quando l’uomo era ancora detenuto in carcere per scontare una pena di 30 anni, terminata nel 2020.
La vittima, che negli anni sarebbe stata sottoposta ad un regime di vita vessatorio e umiliante, caratterizzato dalla denigrazione della sua persona e dal timore per la sua incolumità e per quella dei suoi figli, lo scorso marzo ha deciso di denunciare, riferendo ai carabinieri di piazza Verga di essere stata abitualmente vittima di insulti, minacce di morte e violenze da parte del convivente il quale, anche quando era ancora ristretto in carcere, l’avrebbe minacciata di morte lamentando la sua assenza ai colloqui e l’esiguità della somma che lei gli faceva pervenire settimanalmente