Un assistente capo coordinatore scelto della polizia penitenziaria è stato aggredito da un detenuto nel carcere maresciallo Di Bona, ex Ucciardone, a Palermo. “L’aggressione è avvenuta alla quarta sezione – denuncia il segretario regionale del sindacato del Cnpp, Maurizio Mezzatesta -. Il detenuto aveva richiesto di uscire dalla cella per telefonare. Dopo la telefonata per futili motivi colpiva ripetutamente con la propri stampella, al volto, alla schiena ed alla spalla l’agente preso alla sprovvista. Dolorante è stato prontamente soccorso ed inviato nel nosocomio cittadino, dopo le cure del caso è stato dimesso con una prognosi di 6 giorni”.
E’ stato di emergenza
“Ci risiamo – continua Mezzatesta -, nemmeno sono passate 24 ore che nuovamente dobbiamo narrare l’ennesima aggressione, si amplia la lista del personale in convalescenza. Oramai le aggressioni ai danni del poliziotto penitenziario sono la normalità, la nostra quotidianità. Insieme alle molteplici criticità irrisolte ed il silenzio assordante dei vertici regionali e locali dell’ amministrazione penitenziaria”. Il segretario generale Cnpp, Giuseppe Di Carlo, ha chiesto per tutte le criticità non ancora risolte “lo stato di emergenza” della situazione penitenziaria.
Mancanza di serenità per il personale
Inoltre la segreteria regionale del Cnpp ha sollecitato la segreteria nazionale a richiedere agli uffici superiori l’avvicendamento del provveditore regionale. Con lui anche quelli dei dirigenti penitenziari e di polizia penitenziaria negli istituti dove è impossibile per il personale di polizia poter serenamente lavorare.
Due giorni fa altra aggressione
Appena due giorni fa altra aggressione sempre nello stesso istituto penitenziario. Un agente scelto della polizia penitenziaria è stato aggredito da un detenuto. La denuncia è arrivata sempre dal sindacato Cnpp. L’aggressione in questo caso si è consumata all’ottava sezione. Il detenuto aveva richiesto di uscire dalla cella per telefonare. Ha chiesto ad un agente di parlare con il sovrintendente capoposto del reparto. Ha iniziato ad aggredire con calci e pugni l’agente del reparto con l’intento di impossessarsi delle chiavi.
Il recente caso nel Siracusano
Un altro agente della polizia penitenziaria è stato aggredito da un detenuto nella Casa di reclusione di Augusta, nel Siracusano, appena qualche giorno fa. Lo ha denunciato il sindacato autonomo polizia penitenziaria. “Il fatto grave è che non sarebbe stato preso alcun provvedimento disciplinare nei confronti dell’aggressore”, afferma il segretario nazionale del Sappe per la Sicilia, Calogero Navarra. “Speriamo finisca presto questo massacro nei confronti della Polizia penitenziaria, anche con strumenti idonei per garantire l’incolumità degli agenti”, aggiunge. Il segretario generale del Sappe, Donato Capece esprime vicinanza ai colleghi di Augusta e denuncia: “quel che è accaduto, di una violenza inaccettabile, ci ricorda per l’ennesima volta quanto sia pericoloso lavorare in un penitenziario”.
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