“Cinque giorni di prognosi ha avuto il collega ferito dai detenuti rispetto alla sezione di reclusione del carcere Lorusso di Pagliarelli. Il collega era da solo con 50 detenuti, quindi la differenza numerica ha fatto la differenza. I detenuti che hanno colpito il collega sono reclusi di alta sicurezza tre sono campani, pugliesi, calabresi e qualche siciliano”. Lo dichiara Gioacchino Veneziano segretario regionale Uilpa Sicilia.
Le critiche del sindacato
“Questa sezione è stata istituita per volere del dipartimento contro le indicazioni della direzione che non era pronta per poter accogliere questa tipologia di tenuti tra cui ci sono anche degli ergastolani – dice Veneziano -. Gli stessi detenuti pretendevano l’apertura delle celle e la cancellazione dei rapporti disciplinari perché molti di questi erano stati promotori della protesta del 9-10 di agosto”.
Personale costretto a turni massacranti
“Il personale è costretto a fare anche 12-18 ore di servizio insieme al comandante per poter rispondere ad eventuali altre azioni violente che possono accadere al Pagliarelli, dove ricordiamo sono rinchiusi più di 1400 detenuti – aggiunge Veneziano – Siamo consapevoli che questa detenzione non può andare avanti e quindi siamo dell’idea che questi soggetti devono stare rinchiusi in carceri particolari speciali per evitare altre azioni violente nei confronti del personale. Duole registrare il fatto che l’amministrazione, il ministero, cerca di minimizzare tutte queste azioni violente che ci sono dentro le carceri, perché non è corretto mettere la testa sotto la sabbia, i problemi all’interno delle carceri sono all’ordine del giorno in tutta Italia e non è che nascondendo la verità si risolvono. Serve un piano di assunzione straordinario, come abbiamo detto sempre come e soprattutto anche deflazionare la presenza dei detenuti nelle carceri, perché la differenza numerica tra popolazione detenuta e personale di polizia penitenziaria fa scaturire queste situazioni”.
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