E’ passata in commissione bilancio all’Ars la norma che consente alla Regione di costituire una flotta di aerei antincendio. Si tratta dell’articolo 1 del “Ddl Stabilità” che permette l’utilizzo di ben 270 milioni di euro.
In particolare la norma è quella che mira agli interventi di prevenzione antincendio boschivi. Con questa dotazione finanziaria appostata in bilancio la Regione potrà avvalersi di una vera e propria flotta di aerei. Potrà stipulare convenzione con pubblico e privato per organizzare eventuali interventi aerei per lo spegnimento degli incendi. Una misura importante e attesa considerando i disastri che si sono verificati nei polmoni verdi siciliani. Questa estate tantissimi i roghi, alcuni disastrosi in termini di perdite del patrimonio boschivo e naturale in generale.
Questa misura è stata pensata anche per poter tener conto dell’utilizzo di specifici aerei antincendio. Che siano quindi in grado di poter operare anche in determinate condizioni meteo-climatiche. Ad esempio nei casi di forte vento. Flotta che andrebbe ad implementare la schiera dei 10 elicotteri attualmente in dotazione. Previsti accordi con protezione civile nazionale, vigili del fuoco e carabinieri.
L’assessore regionale all’Economia Marco Falcone parla di messa in sicurezza di due dei quattro pilastri fondamentali della legge di stabilità. Vale a dire gli investimenti sui Comuni e sul settore della forestazione. “Oggi in commissione Bilancio dell’Assemblea regionale siciliana – afferma – sarà la volta delle norme sul contrasto al precariato storico e sulle misure a sostegno dell’economia e dello sviluppo. Prosegue l’esame della Finanziaria a Palazzo dei Normanni, mantenendo gli impegni che il presidente della Regione, Renato Schifani, ha assunto con i siciliani. Nel caso della misure sulla forestazione, tra le più strategiche approvate ieri, aumentiamo di ben 20 milioni lo stanziamento destinato alle azioni di tutela ambientale, conservazione e lotta agli incendi, destinando complessivamente al settore ben 287 milioni di euro”.
Non c’è estate in Sicilia senza incendi, divenuti un fatto di ordinaria normalità in quanto hanno del tutto perduto la loro connotazione di evento eccezionale. Solo quest’anno sono andati in fumo 50 mila ettari di macchia mediterranea. Inevitabile che il Wwf prendesse parola attraverso un dossier che mette nero su bianco la situazione, chiarendo le responsabilità di chi avrebbe dovuto intervenire da tempo e, nonostante tutto, ha continuato e continua a sottovalutare le conseguenze. “Noi non ce la prendiamo con la Regione tout court – afferma Pietro Ciulla, delegato del Wwf Italia per la Sicilia – ma al momento è l’unico nostro interlocutore. Crediamo che quanto stia accadendo sia la conseguenza di anni di gravi errori della nostra politica che sono sotto gli occhi di tutti”.