Stava effettuando lavori di bonifica quando, un traliccio è crollato, causando la morte di Nicasio Moncada. Ennesimo incidente sul lavoro, la comunità di Sciara è in lutto per la tragica scomparsa del 44enne. L’incidente è avvenuto in contrada Canne Masche, nel territorio di Termini Imerese. Il “Gigante buono”, così è conosciuto tra i cittadini di Sciara, è ricordato come un gran lavoratore, era impiegato da diversi anni in un’azienda di rottamazione auto. Lascia la moglie e un bambino di soli 10 anni. La notizia della sua scomparsa ha suscitato un’ondata di dolore tra familiari e amici, molti dei quali si sono espressi sui social media per ricordarlo.
Il cordoglio
“In questa giornata, giunge a noi la triste notizia della scomparsa del nostro caro concittadino Nicasio Moncada. Ancora una volta non ci sono parole per manifestare il dolore di un’intera comunità come la nostra per l’ennesimo incidente sul lavoro a danno di un padre di famiglia, di un grande lavoratore. L’Amministrazione Comunale tutta esprime il proprio cordoglio alla famiglia” – scrive sui social il sindaco, Concetta Di Liberto -.
Questo tragico evento solleva interrogativi sulla sicurezza sul lavoro e sulla necessità di garantire condizioni più sicure per tutti gli operai: “Siamo stanchi di sentire ancora oggi di morte bianca, chiedo a questo stato ladro di prendere seri provvedimenti per esce da casa per portare un tozzo di pane alla famiglia. R.I.P in pace” – ha scritto un utente sui social -.
“Non ci sono parole Nicasio gigante buono Veglia sul tuo bambino e sulla tua famiglia Notizie strazianti Condoglianze alla famiglia Moncada- Polizzano, non ci sono parole. Solo tanta tristezza” – ha scritto un altro utente –
“Veramente un gran dolore per lui giovane brava persona grande lavoratore , condoglianze alla famiglia che Dio li sostenga in questa grande prova” – ha scritto Salvina Castiglia -.
Uil, incidenti sul lavoro, una strage silenziosa e inaccettabile
“E’ una strage silenziosa che in Sicilia continua e che è diventata inaccettabile. Le persone non possono perdere la vita sul posto di lavoro, come l’operaio travolto stamane da un traliccio nel Palermitano. E mentre piangiamo questa nuova vittima, ci stringiamo ai suoi familiari a cui assicuriamo sostegno sindacale e legale” afferma Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia, che aggiunge: “Siamo stanchi di sentire le promesse della politica. Adesso servono fatti non parole. In attesa che la magistratura faccia luce sulle cause di questo incidente, ribadiamo la necessità di interventi immediati sul sistema delle gare al massimo ribasso e dei subappalti a cascata, così come già proposto dal nostro segretario generale, Pierpaolo Bombardieri. Si devono trovare soluzioni e strumenti efficaci per fermare le morti sul lavoro, anzi omicidi. Questo sindacato – conclude la Lionti – continuerà a pressare su chi governa per una normativa più aspra, per una maggiore formazione, prevenzione e controlli più frequenti”.
Cgil, non si può morire in questo modo
“Questo lavoro da solo non si poteva sicuramente fare. Come minimo serviva una gru d’aggancio per sostenere il traliccio”. La Fillea Cgil Palermo si è recata sul posto in contrada Canne Masche, nel territorio di Termini Imerese, dove un operaio di 44 anni, Nascasio Moncada, di Sciara, è morto colpito da un traliccio che si è abbattuto sull’escavatore che stava utilizzando.
“Siamo ancora increduli. Continuiamo a denunciare questa drammatica realtà. Non ci sono ormai più parole per descriverla – dichiara il segretario generale Fillea Cgil Piero Ceraulo – L’operaio stava facendo un intervento di bonifica in un terreno, non sappiamo se suo o di altri, ma di fatto, da quello che sembra, operava da solo con il bobcat. Un’operazione di sbancamento per abbattere un traliccio dismesso. Dopodiché si è girato e il traliccio gli è caduto addosso. Sul terreno è presente un secondo mezzo verde. Non si sa se è arrivato dopo. Bisogna ancora capire la dinamica dei fatti”.
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