Mondello non dimentica Clelia La Terra, figura iconica e profondamente legata alla storia del celebre Baretto, punto di riferimento per generazioni di palermitani. Morta a 67 anni ad ottobre del 2024, la “signora Clelia”, come era affettuosamente conosciuta da tutti, si è spenta dopo una lunga battaglia contro la malattia.
Una vita dedicata al Baretto, simbolo di Mondello
Insieme al marito Enzo Schillaci, Clelia ha gestito per decenni il chiosco di Valdesi, aperto dal suocero nel 1957. Più che un semplice bar o una gelateria, il Baretto rappresentava un’istituzione, un luogo intriso di ricordi e tradizioni per la comunità locale. Generazioni di palermitani, dai nonni ai nipoti, hanno frequentato il chioschetto, trovando in Clelia un punto di riferimento costante, sempre pronta ad accogliere i clienti con la sua inconfondibile voce e un sorriso.
Un punto di incontro per tutti, dai cittadini ai VIP
La signora Clelia, con la sua presenza costante alla cassa e la sigaretta tra le labbra, era diventata un simbolo del Baretto. Sempre disponibile per una chiacchierata o un aneddoto, Clelia ha saputo creare un’atmosfera familiare e accogliente, conquistando l’affetto di tutti, dai clienti abituali ai personaggi famosi. Da Pif a Teresa Mannino, numerosi VIP, dopo aver gustato una brioche, si fermavano per una foto ricordo con lei.
Dallo sfratto alla nuova avventura
Dopo una lunga disputa legale con la società Italo-Belga, la famiglia Schillaci è stata costretta a lasciare lo storico chioschetto di soli 30 metri quadrati. Nonostante lo sfratto, il Baretto è rimasto vivo nel cuore dei palermitani. Clelia, insieme al figlio Carlo, ha intrapreso una nuova avventura imprenditoriale, aprendo prima un locale in via Torrearsa e successivamente, durante l’inverno, un nuovo Baretto a Mondello, in via Teti, dieci volte più grande del precedente. La scomparsa di Clelia La Terra lascia un vuoto incolmabile nella comunità di Mondello. Il suo ricordo, legato indissolubilmente al Baretto e alla sua storia, rimarrà vivo nel cuore di tutti .
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