Il terribile impatto non ha lasciato scampo ad Antonino Crivello, 61 anni, scomparso dopo il tragico urto contro il guardrail di via Sandro Pertini, quartiere Zen. L’uomo aveva la passione per le moto, amava condividere sui canali social la sua motocicletta dove spesso figurava il suo cane in sella e, secondo quanto riportato da chi lo conosceva, era solito frequentare l’oratorio Ranchibile di via libertà. Quella che era stata la sua più grande passione, una scarica di adrenalina, oggi non ha fatto sconti. Era il più piccolo di tre fratelli, gestiva un’antica friggitoria che porta il loro cognome in via la Marmora che è molto conosciuta e apprezzata dagli abitanti del quartiere.

La terribile scomparsa dell’uomo ha lasciato sgomenti parenti e conoscenti che si uniscono al cordoglio.

I ricordi sui social

Aumentano i commenti in ricordo di Antonio Crivello. “Ciao ninuzzo. Il tuo tramonto è arrivato. questo te lo dedico. Ciao amico mio. Non si fanno queste cose, ma la morte non fa sconti a nessuno, neanche a te che eri un highlander. Tvb amico mio” – ha scritto un amico sui social -.

Anche chi non lo conosceva intimamente, ma solo a causa dell’attività di famiglia, ha voluto ricordare così il più piccolo dei fratelli Crivello: “Tutti coloro che vivevano in zona ricordano sicuramente la friggitoria Crivello. Ri.p” – ha scritto un utente -. Poi ancora: “Ricordo benissimo la famiglia Crivello con la mia Famiglia siamo stati come parenti. Ciao Nino fai buon viaggio raggiungerai sicuramente i tuoi genitori. Riposate in pace con la pace di Dio”.

Il dibattito sui social

Si è acceso attraverso un post su Facebook un dibattito riguardo la dinamica della scomparsa dell’uomo. A scrivere un parere, è un motociclista che, rimasto sconvolto per la tragica scomparsa ha scritto: Al rientro strada chiusa dalla Polizia Municipale, “è accaduto qualcosa Biker, <<Antonino Crivello ha perso il controllo della moto, una Bmw. Inutili i soccorsi dei sanitari, secondo i primi rilievi si è trattato di un incidente autonomo, la cui dinamica va però chiarita, la vittima abitava in via Ammiraglio Cagni>>Alle volte strada libera e voglia di aprire il gas possono..come dire, averla vinta! Chi guida una moto, almeno per una volta nella vita, si è ritrovato nella situazione di esagerare col gas, non sarà sicuramente questo il caso..ma capita! Capita quando la moto diventa una scarica di Adrenalina, un eccitante, la dimensione dove qualcuno scriveva: “A piedi cammino, In macchina viaggio, In moto sogno” Non siamo soli sulla strada, basta una distrazione e arriva presto un guardrail, un’auto che cambia direzione senza avvertire, mille circostanze, mille pericoli. È già complicato vivere in simbiosi con auto e mezzi pesanti. Lasciate il gas al minimo e occhi aperti. Niente sogni in moto”.

Tale commento ha scatenato la reazioni di molti che hanno voluto sottolineare l’importanza di mantenere alta l’attenzione soprattutto se alla guida di una moto: “Non voglio insegnare niente a nessuno ma sulle strade pubbliche non puoi dare gas a manetta e fare quello che ti pare, sento spesso dire un imbranato è sbucato fuori all’improvviso!! Mi vogliamo capire che quando una moto va a certe velocità, chi arriva ad un incrocio e guarda a destra/sinistra e parte poi si trova all’improvviso una moto addosso molte volte è colpa della “velocità” perché nel momento che ha guardato non c’era nessuno ma un secondo dopo si…..non so se riesco farmi capire? Comunque chi vuole andare forte c’è solo una soluzione: andare in pista. Altrimenti se ne assume le proprie responsabilità e rispettive conseguenze” – ha risposto un altro utente -.

 

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