Deve dire addio all’Assemblea siciliana, Giovanni Ardizzone, attuale presidente del Parlamento regionale e candidato nella lista di Ap-centristi, che non superando lo sbarramento del 5% rimane fuori dal Palazzo. Ardizzone, esponente di punta dei ‘centristi’ di Casini, era capolista a Messina, dove Ap sfiora il 5% ma la sua performance è al di sotto delle aspettative, ponendosi al penultimo posto tra tutte le liste, fa peggio solo quella dei “Siciliani liberi”.
Il risultato di Ap è significativo proprio perchè, corteggiata da tutti, la lista dei centristi doveva essere l’agod eòlla biolancia ma così non è stato.
“Il risultato siciliano è negativo – ammette Angelino Alfano – La candidatura a presidente di Micari, persona degna e rispettabilissima, ha risentito della previsione di sconfitta che ha generato una sorta di ballottaggio in una gara che pure è a turno unico. Cioè si è prodotto una sorta di “voto utile” a favore dei candidati considerati in testa”.
“La coalizione di liste a suo sostegno ha avuto comunque un risultato dignitoso – continua -dentro questa coalizione noi abbiamo fatto la nostra parte e, nonostante ci amareggerebbe non entrare all’Ars, rileviamo che la percentuale siciliana è superiore alla soglia di sbarramento nazionale che è del 3 per cento, a differenza di quella regionale che è del 5%. Non avrà fruttato elettoralmente il fatto di aver presentato liste pulitissime ed essere rimasti estranei alla polemica sugli “impresentabili”.
“Ma anche se non abbiamo ottenuto i risultati sperati – conclude – non abbiamo rimpianti perché abbiamo fatto la scelta giusta. Da oggi, avremo modo di consolidarci laddove abbiamo dimostrato di avere consenso e di organizzarci per colmare i vuoti che queste elezioni hanno evidenziato. Auguro al presidente Musumeci un buon lavoro per il bene della Sicilia”.
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