È stato riscontrato, già dalla giornata di ieri, un valore di torbidità molto elevato dell’acqua in arrivo dall’invaso Rosamarina che ha determinato il fermo dei prelievi (per circa 400 litri al secondo) per l’impossibilità di effettuare il trattamento presso il potabilizzatore di Risalaimi.
Il dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti, gestore dell’invaso, che è stato prontamente avvertito, ha attivato i necessari controlli finalizzati ad individuare sia le cause del problema sia le modalità di risoluzione.
Riattivati i prelievi dallo Scanzano ed aumentati quelli al Poma
Al fine di minimizzare i disservizi, sono stati riattivati i prelievi dall’invaso Scanzano e aumentati i prelievi dall’invaso Poma, i quali però non riescono a compensare per intero i mancati apporti del Rosamarina.
Possibili disservizi in diverse zone di Palermo ed in alcuni comuni
Disservizi generalizzati potranno pertanto verificarsi alle utenze di tutti i Comuni del sistema metropolitano orientale (Casteldaccia, Santa Flavia, Bagheria, Villabate, Ficarazzi), alle utenze del Canale di Scillato nel Comune di Termini Imerese e nei distretti pedemontani della Città di Palermo:
Galletti – Bandita – Favara; Bonagia – Falsomiele; Rocca; Boccadifalco Aeroporto; Villa Tasca; Borgo Nuovo – Passo di Rigano; Cep.
Possibili razionamenti nei prossimi giorni
Tenuto conto dell’attuale grave scenario di emergenza idrica il ricorso alle fonti idriche alternative non può tuttavia essere mantenuto a lungo e pertanto non si esclude, nei prossimi giorni, il ricorso a razionamenti più consistenti sia nei Comuni metropolitani sia nella stessa città di Palermo.
I tecnici dell’Amap sono in costante contatto con il gestore dell’invaso Rosamarina al fine di consentire una rapida soluzione della problematica.
Ogni ulteriore aggiornamento sarà disponibile sul sito www.amapspa.it ovvero telefonando al numero 091.279111 (risponditore automatico) o al numero verde 800-915333 (esclusivamente da telefono fisso).
La crisi idrica a Palermo
Una situazione critica in Sicilia e nel capoluogo: A Palermo c’è acqua solo per pochi mesi, se dovesse continuare a non piovere, e considerando che adesso ci si avvia alla stagione meno piovosa dell’anno, la precisione non può che essere presa sul serio. Dannatamente sul serio. La fosca previsione è arrivata alcune settimane fa dall’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici che fa capo all’Autorità di bacino.
“Considerando i volumi immagazzinati nei quattro invasi, si può garantire il fabbisogno per i soli usi potabili fino a gennaio 2025”. Ma soltanto a patto che l’acqua venga usata soltanto per i rubinetti delle abitazioni private, degli ospedali, delle scuole, degli uffici pubblici, delle attività ricettive. Escludendo dunque gli usi irrigui, se le condizioni meteo dovessero confermare l’assenza di piogge abbondanti nel breve termine. Insomma, una situazione veramente allarmante.
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