A causa dell’innalzamento della torbidità delle acque grezze prelevate dall’invaso Poma, questa notte è stato interrotto il prelievo dallo stesso invaso verso il potabilizzatore Jato nel comune di Partinico.
Grazie all’attivazione del cosiddetto “vascone“, il bacino da circa 50.000 metri cubi d’acqua, realizzato in prossimità dell’impianto, non è stato interrotto il processo di potabilizzazione, che procede a ritmo ridotto. Ciò permetterà di avere una autonomia di circa 36 ore.
Nell’eventualità in cui durante questo arco temporale la torbidità dell’acqua non sia rientrata nei parametri compatibili con il trattamento di potabilizzazione, l’Amap sarà costretta ad interrompere l’erogazione idrica tramite l’acquedotto Jato.
Potranno pertanto verificarsi a partire da giorno 9 dicembre disservizi nella erogazione ai comuni della fascia costiera nord-occidentale (Balestrate, Trappeto, Terrasini, Carini, Capaci ed Isola delle Femmine), nonché nella zona nord della città di Palermo.
I tecnici dell’azienda monitorano costantemente l’andamento della situazione e della torbidità dell’acqua in uscita dalla diga Poma, al fine di permettere la ripresa del trattamento di potabilizzazione nel più breve tempo possibile.
Ogni aggiornamento sarà disponibile sul sito www.amapspa.it o tramite i numeri di contatto dell’azienda (091.279111, con risponditore automatico, oppure 800.915333, call center raggiungibile unicamente da telefono fisso).
Rispetto ai problemi strutturali dell’invaso Poma, i tecnici della Regione hanno sottolineato le difficoltà strutturali e finanziarie collegate all’ipotesi di rimozione del fango dal fondale, che oltre alla torbidità determinano periodicamente problemi di presenza di agenti inquinanti che allungano i processi di potabilizzazione. Sono infatti stimati circa 4 milioni di metri cubi di sedimenti, il cui smaltimento avrebbe un costo di decine di milioni di euro.
https://www.blogsicilia.it/palermo/peggiora-la-situazione-dellinvaso-poma-parte-di-palermo-e-comuni-senzacqua/663772/