A partire dal 7 ottobre, alcuni quartieri di Palermo dovranno fare i conti con la turnazione dell’acqua. La decisione, presa dalla cabina di regia regionale per l’emergenza idrica, arriva dopo settimane di crescenti preoccupazioni per i livelli idrici in costante calo. La progressiva riduzione della pressione dell’acqua, già avvertita in città, ha spinto le autorità ad intervenire per evitare disagi maggiori, soprattutto per i residenti dei piani alti e delle zone collinari.

Un piano sperimentale

Il piano di turnazione, proposto dall’Amap e approvato dalla Regione, ha come obiettivo quello di testare la resilienza della rete idrica cittadina in situazioni di stress. I dati raccolti durante questo periodo saranno fondamentali per pianificare interventi di riparazione e manutenzione nei periodi meno critici, garantendo un servizio idrico più efficiente in futuro.

Livelli idrici ai minimi storici

La situazione degli invasi siciliani è drammatica. La diga Rosamarina, che rifornisce Palermo, è ridotta al 6% della sua capacità, con appena 5 milioni di metri cubi d’acqua disponibili. Analogamente, la diga Poma di Partinico si attesta al 18%, con 13 milioni di metri cubi. Complessivamente, gli invasi dell’isola contengono poco più dell’8% della loro capacità, un dato allarmante che non ha precedenti.

Polemiche sulla gestione dell’emergenza

Mentre la Sicilia affronta la peggiore crisi idrica degli ultimi anni, non si placano le polemiche sulla gestione dell’emergenza. Il governatore Schifani, in risposta alle accuse del ministro per la Protezione Civile sui ritardi nei collaudi delle dighe e nella pulizia degli invasi, ha presentato un dossier dettagliato sull’operato della Regione. Secondo i dati, sono stati approvati 19 piani di gestione degli invasi durante la precedente legislatura e la sua, con altri 5 in fase di approvazione.

Interventi urgenti per mezzo miliardo

Per far fronte all’emergenza, la Regione ha stanziato oltre mezzo miliardo di euro per interventi di manutenzione straordinaria delle dighe e degli invasi. I fondi, provenienti da diversi canali di finanziamento, serviranno a garantire la sicurezza delle infrastrutture idriche e ad aumentare la capacità di stoccaggio dell’acqua. L’obiettivo è quello di arrivare alla prossima estate con una situazione idrica sotto controllo, scongiurando il ripetersi di questa drammatica emergenza.

Articoli correlati