Acqua dai rubinetti non potabile per una grande fetta della città di Palermo. Le cause sono ancora tutte da accertare. A darne notizia è l’Amap che allerta i cittadini comunicando che nelle aree sottoindicate le acque non sono idonee al consumo umano.
La decisione è stata assunta di seguito alle analisi effettuate dall’ASP 6, in data 25/02/2020. L’allarme arriva poo dopo le 16,30 con una comunicazione incrociata Protezione civile comunale, Amap ovveo acquedotto di Palermo e poi viene rilanciata dall’Ufficio stampa del Comune. Una comunicazione dettagliata che indica anche tutte le reti di distribuzione ed i quartiere dove l’acqua che esce dai rubinetti è inquinata e non potabile addirittura dal 25 febbraio ovvero da 12 giorni
Immediatamente scatta la paura. In una città già terrorizzata dal Coronavirus i palermitani corrono ad acquistare acqua minerale . Fra le misure di prevenzione indicate per il virus c’è anche l’esigenza di lavarsi frequentemente le mani. Ma come farlo se poi l’acqua del rubinetto è inquinata ?
Passano due ore e mezzo, il tempo necessario a permettere all’allarme di diffondesi e far scoppiare il panico che tocca al sindaco smentire la sua stessa amministrazione e la sua stessa ordinanza
Il sindaco chiarisce che “la firma dell’ordinanza è un atto dovuto di fronte ad una nota formale inviata dall’ASP all’Amministrazione comunale, ma tutti i dati relativi alla qualità dell’acqua distribuita in città ne confermano la potabilità e la qualità per uso umano” dice il sindaco Leoluca Orlando
Da tutti gli esami eseguiti in tutti i punti di presa e per tutti i giorni verificati risulta che ‘Non vi è alcun problema di carattere microbiologico nell’acqua distribuita in rete’.
Ma allora se non c’è problema perchè l’ordinanza e perchè diffondere il panico? La spiegazione contenuta a margine della nota del sindaco è quantomeno contorta “Non avendo potuto provvedere ad ulteriori esami autonomi successivi al 25 febbraio, l’ASP, ha richiesto in data odierna l’emissione di una Ordinanza sindacale che il Sindaco, quale autorità sanitaria cittadina non può non firmare”.
“Specialmente in una situazione di già grave nervosismo legato alla situazione sanitaria del paese – dichiara Orlando – è auspicabile che da parte di tutti e soprattutto da parte dei soggetti istituzionali vi sia la massima collaborazione per non alimentare psicosi di alcun genere. L’Amap controlla l’acqua distribuita in rete ogni singolo giorno, cosa che non avviene per tanti altri soggetti che vendono acqua presunta potabile. Sono certo che nessuno in Amap si sognerebbe mai di distribuire acqua non di qualità. Allo stesso tempo mi aspetto che l’azienda curi con maggiore attenzione la propria comunicazione, non essendo possibile che suoi uffici diffondano notizie parziali che generano allarme nella popolazione”.
Passa un’altra ora e anche l’Amap smentisce se stessa. Nessun pericolo per la cittadinanza.L’acqua si può usare., “acquisiti i dati degli esami di laboratorio”, non c’è più alcun rischio.
Dunque la domanda viene spontanea. Se non c’è più rischio vuol dire che il rischio c’è stato e i cittadini non ne sono stati consapevoli mentre usavano quell’acqua inquinata.
Tutti adesso se la prendono con l’Asp “I controlli sono stati effettuati in diversi punti della rete cittadina e tutti hanno avuto esito positivo.- prosegue – Ciononostante l’ASP ha richiesto l’emissione di una ordinanza, considerando validi soltanto i propri esami eseguiti il 25.02.20 e non quelli eseguiti da AMAP”.
Ma L’Asp non ci sta a fare il capro espiatorio di questa grande bolgia e dopo le 20 interviene comunicando che “personale del SIAN ha effettuato in data 25 febbraio campionamenti dell’acqua presso i serbatoi di Petrazzi alto e Petrazzi basso. I campioni sono stati analizzati dal laboratorio di Sanità pubblica dell’Asp (laboratorio accreditato “ACCREDIA”) ed hanno dato esito di non conformità. In data 28 febbraio tale esito è stato comunicato all’Amap ed al Servizio Igiene e Sanità del Comune. A seguito degli interventi realizzati dall’ente gestore, nella giornata del 5 marzo sono stati effettuati nuovi campionamenti di controllo”.
Ma la situazione non sarebbe affatto ancora rientrata e bisognerà aspettare almeno tre giorni “Sono in corso le procedure di analisi che richiedono tempi tecnici di circa 72 ore per conoscere gli esiti definitivi. In questo momento un gruppo di professionisti è al lavoro presso le sedi dell’Asp per accertare gli esiti preliminari che, se conformi, consentiranno l’utilizzo dell’acqua per uso potabile da subito”.
Dunque l’acqua si può usare o no? Secondo quanto dice l’Asp sembra sia meglio evitare di usarla per il momento e per le prossime 48 ore (visto che ne servono 72 per avere risposte a decorrere dalle analisi fatte ieri) e comunque fino a quando non si avrà contezza dei risultati.
In questa bolgia di scaricabarile siamo sicuri che alla fine la colpa non sarà di chi ha messo in piedi follia ne tantomeno del sindaco, autorità sanitaria cittadina. Vuoi vedere che la colpa è dei giornali che hanno scritto quel che le autorità comunicavano con grande enfasi allarmistica?