Palermo

Tredicenne abusata dal branco durante il carnevale, assolti due ragazzi a Corleone

Il tribunale per i minorenni presieduto da Valeria Spadafora ha assolto due imputati che erano accusati di violenza sessuale ai danni di una ragazzina nella notte di Carnevale del 2018 a Corleone. I due avvocati che li hanno difesi, Antonio Di Lorenzo e Filippo Liberto hanno dimostrato che non facevano parte del branco che cercò di spogliare una ragazzina di tredici anni per abusare di lei. La scena fu ripresa con un cellulare.

La messa in prova

Nel corso degli anni alcuni ragazzini sono stati condannati con la messa alla prova, altri erano appena dodicenni e dunque non imputabili. Restava la posizione dei due ragazzi allora 17 enni che si sono sempre proclamati innocenti. I legali hanno dimostrato, citando una serie di testimoni, che i due imputati si trovarono nel posto sbagliato al momento sbagliato. Non ebbero alcun ruolo nel branco composto da una ventina di ragazzi che accerchiarono la loro coetanea, la tredicenne riuscì a mettersi in salvo grazie all’aiuto di due ragazzini.

La famiglia costretta a cambiare paese

La famiglia della ragazzina è stata costretta a cambiare paese. L’episodio avvenne nei pressi dell’ospedale. La vittima ne parlò con i genitori che si rivolsero ai carabinieri.

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Un giovane istruttore sportivo di 27 anni, insegnante presso numerose palestre cittadine, è stato arrestato perché accusato di adescamento di minori e produzione di materiale pornografico utilizzando allieve minorenni, allo scopo di compiere atti sessuali con le ragazzine. Ad eseguire l’arresto sono stati agenti della sezione giudiziaria della polizia di Palermo.

L’indagine è scattata dopo segnalazione di un genitore

La misura cautelare ai domiciliari è stata emessa dal gip di Palermo, su richiesta della procura, dipartimento violenza di genere, violenza domestica e tutela delle vittime vulnerabili.L’indagine è scattata dalla segnalazione di un genitore preoccupato dai racconti della figlia quattordicenne che ha raccontato che un’amichetta le aveva confidato di attenzioni sessuali da parte del loro istruttore sportivo. Il genitore ha segnalato all’autorità giudiziaria i pericoli cui erano esposte alcune giovani allieve.

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