Alla vigilia della giornata mondiale per “L’accesso all’ aborto sicuro e legale” la Cgil regionale, in una nota, denuncia “la disattenzione massima vigente in Sicilia sulla corretta applicazione della legge sull’ aborto per evitare quello clandestino, ma anche sui consultori, strutture fondamentali per la prevenzione e il sostegno alle donne in tutte le fasi della vita riproduttiva che oggi – sottolinea il sindacato- sono insufficienti per numero (1 ogni 26mila donne anzicchè 1 ogni 20 mila) e per personale (su 189 soltanto 115 hanno equipe completa).
La Cgil ricorda di avere chiesto da tempo “un tavolo di monitoraggio per una lettura mirata sull’interruzione volontaria di gravidanza in considerazione del fatto che seppur e’ diminuito il tasso di abortivita’ preoccupa – sostiene il sindacato- l’ alta percentuale di medici obiettori, pari all’89, 1%. Dalla relazione ministeriale- osserva la Cgil- emerge che in alcune realta’ il carico settimanale dei ginecologi è del 12,2% ma al tempo stesso l’ assessorato alla sanità non comunica il dato dei ginecologi non obiettori assegnati ad altri servizi. Insomma-sottolinea la Cgil – non c’è nessun interesse a che il servizio possa essere assicurato correttamente evitando che dietro il diritto di obiezione ci sia la limitazione alla libertà e all’ autodeterminazione delle donne”.
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