Mentre si dibatte di un improbabile election day 2024 c’è anche chi pensa di abbassare la soglia di sbarramento in vista delle prossime elezioni europee e di portarla al 3% per dare spazio ai partiti minori e locali. Ma ancora uan volta è la Sicilia a schierarsi contro questa ipotesi.
Schifani contrario
“Leggo su alcune testate nazionali che la maggioranza, o alcuni suoi partiti, stiano riflettendo sulla ipotesi di abbassare la soglia di sbarramento del sistema elettorale europeo. Forza Italia non ha mai coltivato la frammentazione dei partiti, espressione di sistemi instabili e fragili, ma la semplificazione della offerta politica sulla base di idee e proposte consolidate e significativamente condivise” scrive il presidente della Regione sulla sua pagina Facebook.
No anche dalla Lega “favorirebbe frammentazione”
Analogo, anche se più articolato, il pensiero leghista “Pensare di abbassare la soglia di sbarramento favorisce l’eccessiva frammentazione partitica, che riduce la rappresentatività, e conseguentemente la forza delle posizioni italiane a Bruxelles. Al contrario, si dovrebbe intervenire a livello politico sui criteri che stanno alla base creazione delle liste, che dovrebbero essere basate su merito e competenza, stante l’incidenza importante di regolamenti e direttive ivi creati, sui nostri territori, troppo spesso scritti da altri e per altri. Se davvero si vuole cambiare l’Europa, occorre mandare esponenti preparati e indicati da forze politiche forti ed omogenee, davvero rappresentative degli italiani” sostiene il Commissario della Lega in Sicilia Annalisa Tardino che è anche europarlamentare in carica.
No agli autobus elettorali
“Ci stupisce pensare che chi si presenta come baluardo e tutela per l’identità nazionale e per le necessità degli italiani possa pensare di consentire la creazione di cartelli o autobus elettorali, a persone che si posizionano a seconda dell’offerta che ricevono, senza condivisione di valori, idee, progetti e senza alcuna possibilità di incidere una volta eletti. E nemmeno poter agevolare una sinistra oggi parcellizzata in movimenti e movimentini, unitamente a quelli che stanno insieme per occupare poltrone”.
Partiti forti per portare in Europa la voce italiana
“Servono partiti forti e coesi, che non temono il responso delle urne e dei cittadini, serve preparazione insieme alle giuste competenze tecniche, come fanno i Paesi del nord Europa, che negli anni hanno saputo occupare posizioni di potere e plasmare le leggi secondo le proprie esigenze, a discapito del sud Europa, che dovrebbe invece rafforzare le proprie compagini parlamentari, anziché dare voce e spazio a liste create per l’occasione, pronte a separarsi all’indomani delle elezioni. La Lega è assolutamente contraria a questa proposta”.
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