Quando mancano medici al Pronto Soccorso l’azienda assume neurologi. È la denuncia del sindacato Cimo che riguarda Villa Sofia-Cervello. “Adesso – si legge in una nota del sindacato – si è scelto di puntare sui Neurologi e quindi da domani 13 aprile i pazienti che si recheranno al Pronto soccorso di Villa Sofia con dolore petto o quelli con lancinanti dolori addominali troveranno ad arrampicarsi sugli specchi dei medici del tutto impreparati ad affrontare i loro problemi di salute, per quanto validissimi specialisti in Neurologia”. “Il tutto – aggiunge – senza nessuna garanzia di continuare a vedersi riconosciuta la validità della copertura assicurativa sottoscritta per rischi professionali inerenti la propria disciplina specialistica e non certo per lavorare in Pronto Soccorso. Chi pagherà per eventuali contenziosi? L’Azienda ospedaliera? E allora che se ne assuma ufficialmente la responsabilità”.
“Uuna carenza cronica e irrisolta”
Secondo la sigla sindacale a Villa Sofia-Cervello vi sarebbe “una carenza cronica e irrisolta“. Infatti “negli ultimi due anni si è ripetutamente fatto ricorso alla mobilità d’urgenza d’internisti, chirurghi e gastroenterologi, figure professionali che hanno espletato, al termine di un lungo e faticoso percorso di studi, una procedura concorsuale per l’accesso al SSN nella propria specifica disciplina e che non possono continuare a essere sottoposti a questi incessanti spostamenti che, peraltro, sguarniscono i Reparti di provenienza creando non poche difficoltà in altre strutture ospedaliere”. Ma, come sicorda il Cimo, “il ricorso alla mobilità d’urgenza è previsto dal CCNL espressamente “per far fronte a situazioni contingenti e non prevedibili” quale non è certamente la carenza di medici in Pronto Soccorso che si è oramai cronicizzata e a tutto può essere riferita tranne che a eventi imprevedibili”.
Appello a Razza
L’allarme del Cimo riguarda la sicurezza dei pazienti. “Si pone un reale e serio problema di sicurezza per la salute e la vita dei tanti cittadini palermitani che quotidianamente afferiscono a quel Pronto Soccorso. Ciò che preoccupa e spaventa è soprattutto il rischio cui verranno sottoposti i pazienti a seguito di scelte che hanno il sapore della resa incondizionata di fronte a un problema perennemente irrisolto”. Per questo tutte le sigle della dirigenza medico-sanitaria aziendali ha già chiesto la revoca di tale provvedimento inizialmente disposto dal Direttore del Dipartimento di Emergenza e Neuroscienze. La Segreteria Aziendale CIMO ha dato mandato al proprio legale di fiducia per presentare formale richiesta di revoca del provvedimento di mobilità d’urgenza nei confronti di tre dirigenti medici della UOC di Neurologia, informando nel contempo anche l’assessore Regionale della Salute, Ruggero Razza, di cui si chiede un tempestivo interessamento.
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