A Palermo, coloro che percepiscono la pensione di reversibilità sono 34.969, 13.988 a Trapani. Una grande platea, un numero consistente di famiglie che vivono con queste somme e senza le quali “andrebbero incontro a tantissime difficoltà” lanciano cosi l’allarme la Cisl e il sindacato dei pensionati per voce dei segretari , Cisl Palermo Trapani Daniela De Luca e Fnp Cisl Palermo Trapani Mimmo Di Matteo, intervenendo sul provvedimento che il governo nazionale si appresterebbe a discutere sul riordino delle prestazioni assistenziali, e in particolar modo sull’ipotesi di modificare la pensione di reversibilità, limitando al minimo gli aventi diritto.
“Qualunque proposta di modifica del sistema previdenziale – spiegano – deve passare dal confronto fra governo nazionale e sindacati, non si può affrontare una questione così delicata senza esaminare tutte le conseguenze, che noi temiamo possano essere troppo pesanti per i nostri territori così colpiti dalla crisi, e in cui, spesso, la sopravvivenza delle famiglie passa attraverso le pensioni lasciate dal coniuge”.
I due segretari aggiungono “la pensione di reversibilità non può diventare una prestazione assistenziale legata all’Isee, perché in tal caso, basterebbe disporre di una casa pagata dopo anni di sacrifici con un mutuo, per non averne più diritto. Ci opporremo a questo provvedimento che non sembra proprio andare nella direzione di una maggiore equità sociale. Spingiamo da sempre per un intervento sulla povertà che sia universale e superi l’attuale sistema frammentario, ma le misure che possono essere varate non devono essere di certo finanziate a discapito dei pensionati che sono già penalizzati dalle scelte del governo” concludono De Luca e Di Matteo.